Vent’anni fa scompariva per un fatale malore Luca Bosio, uno degli artisti giovani più originali del panorama fumettistico astigiano. Aveva appena 28 anni. La Biblioteca Astense celebra venerdì alle 18 il suo talento con un incontro “In punta di matita” e una mostra.
A ricordarlo saranno gli amici che hanno condiviso con lui una parte del suo cammino artistico in base a interessi e argomenti: Sergio Ponchione, Marco Avoletta e Francesco Scrimaglio per il fumetto; Umberto Ferrari e Chiara Vitali per il cinema; Claudio Ezio Pia e Aldo Gamba per storia ed editoria.
L’esposizione, che resterà in visione sino al 25 novembre, si intitola “Arte, talento e fantasia”, ed è promossa dai familiari, dalla Biblioteca Astense e dalla Scuola di Fumetto di Asti, in collaborazione con il Comune, si sviluppa attraverso quattro percorsi tematici, cinema, letteratura, fumetto e storia, che spaziano attraverso gli interessi culturali coltivati da Bosio. Si potranno ammirare tavole originali, bozzetti, materiali inediti e documenti d’epoca, testimonianza di un percorso artistico intenso e coerente, che ha saputo intrecciare linguaggi e sensibilità diverse.
Ciò che amava fare di più Luca Bosio era disegnare. Per questo motivo nel 1998 aveva frequentato la Scuola di Fumetto di Asti che era appena stata istituita. La sua cifra stilistica era speciale e si rifaceva in qualche modo a Marcello Peola, uno dei suoi Maestri. Possedeva un immaginario fatto di citazioni provenienti dal mondo dell’underground, del fumetto alternativo. Il suo era un disegno molto originale, caricaturale e al tempo stesso molto fedele quando si trattava di realizzare scenari storici e in costume o architettonici. Le due opere che hanno caratterizzato maggiormente il suo percorso autoriale sono state “Martino di Loreto”, il graphic novel di Luigi Piccatto e Renato Bordone, e «Dessi diji nom», un albetto umoristico con i testi di don Vittorio Croce, direttore della Gazzetta d’Asti.
Luca Bosio era nato ad Asti il 26 aprile 1977 e aveva ottenuto la maturità al liceo Scientifico Vercelli. Nel luglio del 2005 aveva conseguito la laurea in Architettura al Politecnico di Torino. Nel 1995, sotto la guida di Renato Bordone, ha contribuito a creare lo stemma del Comune di Villafranca. Nel 1999 ha elaborato la mascotte dei Campionati italiani di ciclismo, vincendo un concorso fra 400.000 partecipanti. A lui, noto cinefilo, è intitolato il cinecircolo Vertigo di San Damiano. A 10 anni dalla scomparsa era stato dato alle stampe il libro biografico “Il mondo geniale di Luca Bosio: arte, talento, fantasia e ricordi – dieci anni dopo”.


