A margine del Convegno “Frontiere” svoltosi sabato scorso presso il Foyer delle Famiglie in Asti, abbiamo rivolto a Luigi Ghia, sociologo, esperto in tematiche di famiglia e lavoro e direttore, insieme alla moglie Anna, della rivista dei Centri di Preparazione al Matrimonio “Famiglia Domani” edito da Gazzetta d’Asti, alcune domande per approfondire l’origine e il dettaglio del convegno e della Rivista
Quando nasce e quali finalità ha la Rivista Famiglia Domani?
La rivista è nata, dall’associazione Cpm (Centri di Preparazione al Matrimonio) Italia costituita nel 1973 per collegare le varie équipes; in quell’anno, viene redatto uno statuto che fissa le finalità e la struttura dell’Associazione sia a livello diocesano che nazionale e nel 1978, nel corso delle “Giornate Internazionali” tenute in Italia, in provincia di Torino, viene redatto uno Statuto che coinvolgerà, negli anni successivi, tredici nazioni europee ed extraeuropee. Inizialmente essa costituiva un raccordo tra i vari gruppi (le équipes) impegnati, all’interno della comunità ecclesiale, per la preparazione dei fidanzati al matrimonio; ora Famiglia domani è un sussidio per le famiglie, i gruppi-famiglia, i coniugi, i fidanzati, le parrocchie e tutti coloro che, a vario titolo, sono impegnati nella pastorale familiare e non solo, per la catechesi matrimoniale (ecco perché “domani”…). I temi sono affrontati in varie prospettive: psicologiche, antropologiche, sociologiche, etiche, spirituali, pastorali, di esperienza quotidiana e con testimonianze di vita vissuta. Alcune pagine autogestite possono inoltre venire utilizzate dagli Uffici Famiglia o da altre realtà familiari di tutte le diocesi interessate. L’ottica della rivista è formativa e segue il metodo induttivo dei CPM “vedere-giudicare-agire”, idealmente riflesso nella programmazione dei quaderni. La rivista è diretta da Anna e Luigi Ghia. A partire dal 1° gennaio 2026, il CPM cessa – per ragioni esclusivamente burocratiche, pur continuando la ormai lunga tradizione di amicizia – la cura della rivista, che prosegue regolarmente con le pubblicazioni trimestrali per l’edizione di Gazzetta d’Asti, con l’inserimento di due condirettori, Francesco Ghia (Università di Trento) e Guido Ghia (Liceo di Chivasso e Università di Genova). Introdurre alcuni giovani è fondamentale per dare continuità a un’esperienza di cui si vuole una continua crescita.
Che cosa vi spinge alla scelta del tema ogni anno diverso, ma sempre così attuale?
Da 37 anni Famiglia domani organizza un convegno annuale, nel mese di novembre, scegliendo un tema che verrà poi trattato nel secondo anno successivo. Quest’anno il tema scelto è stato “Frontiere”, nei due anni precedenti abbiamo affrontato il tema della pace. Non siamo noi che scegliamo il tema, è il tema che sceglie noi. Nel nostro piccolo, con le nostre poche forze, siamo tuttavia consapevoli del dovere, come operatori di comunicazione, di dare un contributo al discernimento nei confronti dei grandi problemi che agitano la nostra società e le famiglie: problemi economici, sociali, di relazione, e problemi di natura religiosa.
Quali prospettive future avrà il Convegno svoltosi quest’anno al Foyer delle Famiglie?
Una prima prospettiva è già praticamente realizzata: abbiamo concluso stamani la programmazione di Famiglia domani 2027 programmando un centinaio, forse più, di articoli. Stiamo anche cercando di trovare sinergie con altre riviste ed altre realtà ecclesiali. Purtroppo, abbiamo difficoltà a trovare ascolto, condivisione, sostegno, da parte degli Uffici pastorali della Diocesi (e quello con l’Ufficio Famiglia ci interesserebbe particolarmente). Abbiamo già fissato il tema del convegno del prossimo anno, che intende sviluppare una delle frontiere più scoperte nel nostro tempo, la frontiera educativa. Il titolo del prossimo convegno sarà infatti: “Emergenza educativa”, suddiviso in quattro sottotitoli: il primo che riguarderà la persona, i diritti e le libertà, il secondo sul tema della solidarietà, dei doveri, e dell’uguaglianza, il terzo più specifico sulla famiglia e infine il quarto sulla scuola, l’università, la cultura e la ricerca.
Mauro Canta


