L’ultimo cane abbandonato è stato ritrovato in una scatola di cartone nei pressi di piazza Cattedrale: un bassotto di razza di circa 2 anni, paralizzato alle zampe posteriori dall’ernia del disco, patologia tipica di questa razza.
Potrebbe proprio essere stata la malattia, che spesso per essere risolta richiede un intervento chirurgico, ad aver indotto il proprietario a disfarsi del cane: comportamento più volte rilevato, già in passato, dai veterinari dell’Asl AT. La bestiola non era dotata né di microchip né di tatuaggio all’orecchio: non è stato dunque possibile risalire al suo proprietario. Accolta in un primo tempo al canile comunale di Quarto, dove è stata chiamata Tenero, è ora sotto le dirette cure di Angela Guelfo, veterinaria dell’Area C dell’Asl diretta dal dottor Antonello Barisone: la sua malattia, che si riflette sul mal funzionamento di alcuni organi interni, richiede un’assistenza continua, una terapia farmacologica, controlli specialistici e, più avanti, anche la riabilitazione. “Se non fosse stato ritrovato da un passante – spiega la dottoressa Angela Guelfo – Tenero sarebbe stato condannato a una lenta agonia. Succede spesso anche ad altri cani anziani, spesso malati: i possessori non vogliono o non possono far fronte alle spese della malattia e così scelgono di abbandonarli. Poi c’è chi cambia casa, e quella nuova è troppo piccola per ospitare l’animale, chi fin dall’inizio sottovaluta l’impegno quotidiano da dedicare al cane e chi, in questo periodo, non sa dove sistemarlo per andare in vacanza. Insomma il ventaglio della cause che portano all’abbandono è molto ampio e ancora troppo spesso coinvolge proprietari che non hanno piena consapevolezza di essere responsabili della propria bestiola”.
Nel 2011 sono stati complessivamente 352 i randagi catturati portati al canile. Dal 1° gennaio al 10 luglio 2011 gli esemplari non identificati sono stati 194, in numero superiore rispetto all’analogo periodo di quest’anno (126 soggetti). “L’anno scorso – spiega la dottoressa Fulvia Dorigo, anche lei veterinaria dell’Area C – sono state sperse intere cucciolate e questo ha innalzato il numero delle bestiole abbandonate. Ma anche quello di quest’anno è tutt’altro che insignificante e non deve fare abbassare la guardia contro gli abbandoni. E intanto una nuova emergenza si sta facendo avanti rispetto al passato: la consistente dispersione di gatti, spesso di intere cucciolate. L’Astigiano non ha un gattile e quindi gli animali prendono la strada obbligata del canile: molto spesso i volontari delle associazioni protezionistiche finiscono per prendersene cura in prima persona”.
Ai proprietari si ricorda che l’abbandono dell’animale è perseguibile penalmente; chi si trovasse in difficoltà a tenerlo con sé può rivolgersi ai veterinari dell’Asl o alle associazioni protezionistiche per cercare di trovare la soluzione migliore. All’Asl è attivo lo Sportello animali di affezione che fornisce indicazioni sanitarie e per il benessere degli esemplari domestici: funziona il martedì, mercoledì e giovedì, dalle 14 alle 16, nella sede di via Conte Verde 125 (tel. 0141.484091). I proprietari delle femmine di cane, inoltre, devono tenere presente che spetta a loro far apporre il microchip ai cuccioli: la spesa è minima (3 euro a esemplare).
Per Tenero, intanto, si spera in un’adozione futura, così come per molti altri ospiti dei canili municipali di Asti e Nizza con cui i veterinari Asl collaborano stabilmente: sui siti internet www.canile.comune.asti.it; www.canilecogeca.it è possibile vedere le fotografie e la “carta d’identità” dei singoli esemplari.