IL LIBRO DELLA GIUNGLA Regia: Jon Favreau Interpreti: Neel Sethi e le voci di Toni Servillo, Violante Placido, Neri Marcorè, Giovanna Mezzogiorno A quasi cinquant’anni dal lungometraggio animato (era il 1967), la Disney riprende la storia di Rudyard Kipling in una versione live action. Mowgli, il cucciolo d’uomo cresciuto da una famiglia di lupi, è l’unico umano, quindi interpretato da un bambino, ma anche l’unico ad essere un personaggio reale: gli animali infatti sono stati creati digitalmente e doppiati da noti attori: Toni Servillo dà voce a Bagheera la pantera, Violante Placido alla lupa Raksha, Neri Marcorè all’orso Baloo, Giovanna Mezzogiorno al serpente Kaa, mentre con una scelta discutibile si è deciso di assegnare il ruolo dell’orangutan Re Luigi a Giancarlo Magalli. Come detto, tutti gli animali sono virtuali, ma il loro aspetto è stato caratterizzato a partire dagli attori scelti per interpretarli nell’originale; quindi è interessante scoprire il cast statunitense: Ben Kingsley (Bagheera), Bill Murray (Baloo), Scarlett Johansson (Kaa), Christopher Walken (Re Luigi). Inoltre i realizzatori hanno deciso di ricreare quasi completamente al computer anche la giungla. HARDCORE! Regia: Ilya Naishuller Interpreti: Sharlto Copley, Tim Roth “Non ricordi nulla. Sei appena stato salvato da tua moglie che ti ha riportato in vita. Lei sostiene che ti chiami Henry. Dopo cinque minuti vieni colpito, tua moglie rapita, e forse è il caso che tu vada a riprendertela. Chi l’ha rapita? Il suo nome è Akan, un folle personaggio a capo di un gruppo di mercenari e con un piano per dominare il mondo. Ti trovi a Mosca, città a te sconosciuta e tutti intorno vogliono ucciderti. Tutti tranne un misterioso alleato inglese di nome Jimmy. É probabile che lui sia dalla tua parte, ma non ne sei sicuro. Se riuscirai a risolvere il mistero potrai probabilmente capire il tuo obiettivo e la tua vera identità. Buona Fortuna. Ne avrai parecchio bisogno”. Un film in prima persona, come recita lo slogan. Non è la prima volta, ma è comunque un tentativo di originalità, con il punto di vista che coincide con quello del protagonista, senza quindi fare tagli o primi piani sul suo viso (utilizzando una piccola cinepresa montata su un casco). Rivolto ai ragazzi che vi ritroveranno quell’estetica da videogames che nei film d’azione più recenti fa spesso capolino, e qui viene seguita alla lettera, tanto che vedendo le immagini girate tutte in soggettiva, si potranno identificare, come se vivessero in uno dei tanti sparatutto delle playstation.