Alcune truffe crescono in modo direttamente proporzionale alla crisi economica.  Se ne sono accorti i carabinieri di Alba che negli ultimi tempi hanno indagato su tre truffe portate a termine da quattro pregiudicati, due di Asti e due di Pescara, con la collaudata tecnica degli assegni “cabriolet”, oppure risultati rubati o totalmente falsi. Un 50enne di Asti, con alle spalle alcuni precedenti per truffa e insolvenza fraudolenta, è stato denunciato dai militari perchè ritenuto responsabile di un fruttuoso raggiro. L’uomo, dopo aver preso contatti con un impresario edile di Alba che aveva messo in vendita alcuni appartamenti in Costa Azzurra ed essersi recato con lui in Oltralpe per constatare l’affare, avrebbe pagato la caparra per bloccare un paio di bilocali a Montecarlo con quattro assegni bancari da 5 mila euro. Quando però il venditore, qualche giorno più tardi, è andato in banca a versarli ha scoperto di essere stato raggirato. Gli assegni infatti erano titoli di credito appoggiati su un conto intestato ad un’altra persona, tutti già protestati e quindi senza copertura fondi. L’impresario albese si è così rivolto ai carabinieri che hanno sequestro gli assegni risalendo all’identità dell’acquirente, denunciandolo e interrompendo la stipula dell’atto di compravendita. L’altra vittima delle truffe degli assegni scoperti è stato il titolare di una nota azienda vinicola di Alba dal quale due commercianti di Pescara avevano acquistato facendosela consegnare in il loro punto vendita una grossa partita di vini di pregio, salvo poi pagare i 7mila euro pattuiti con 9 assegni bancari risultati completamente falsi, appoggiati  cioè sul conto di una banca locale inesistente. Il truffato se n’è accorto solo a spedizione ormai avventa e non gli è rimasto altro da fare che contattare il 112. I militari hanno avviato le indagini denunciando i due commercianti pescaresi, entrambi con precedenti penali specifici, per truffa e falso. Dei vini però nessuna traccia, erano già stati piazzati dagli indagati sul mercato nero. E’ astigiana anche la donna denunciata dagli stessi inquirenti per truffa e ricettazione. La 40enne, disocuupata, avrebbe acquistato vini di pregio del valore di 600euro in un’enoteca di Alba, pagando, però, con un assegno che, come hanno poi accertato i militari, è risultato essere stato rubato qualche mese prima in un abitazione di un medico.