GUARDIA DI FINANZAL’Italia è la patria dei falsi poveri e Asti non fa eccezione. Almeno è quello che è emerso dal bilancio della guardia di finanza che negli ultimi 12 mesi ha registrato oltre 3500 casi simili. Scandagliando con attenzione le domande e i relativi benefici percepiti dagli utenti per prestazioni sociali agevolate le fiamme gialle hanno aperto un vero vaso di Pandora, scoprendo che in moltissimi avevano avuto accesso a mense scolastiche, buoni libro, borse di studio e servizi socio-sanitari domiciliari senza averne diritto. Queste frodi hanno causato un danno all’erario per circa 5 miliardi di euro, con l’individuazione di 22 mila responsabili. I controlli effettuati quest’anno dalle Fiamme gialle sono stati quasi 15mila (14.980). E i risultati si sono visti. Sono state 9.632 le persone denunciate per frodi previdenziali e assistenziali, 1.047 si fingevano invalide. Sono stati invece 3.297 i casi di falsi braccianti agricoli, mentre le quasi mille verifiche compiute sui dipendenti pubblici hanno portato alla scoperta di 1.274 casi di doppio lavoro. In totale sono state realizzate sanzioni per 15 milioni di euro. Nell’Astigiano il caso più emblematico portato alla luce è stato quello di un idraulico di Nizza che, nonostante non avesse dichiarato alcun guadagno nella sua dichiarazione dei redditi, viveva da nababbo e poteva avvalersi di ben quattro dipendenti “in nero”.  I finanzieri nel corso delle indagini hanno accertato che dal 2006 al 2011 l’uomo ha sottratto al fisco la somma di 370mila euro e non versato l’Iva dovuta per circa 75.000 euro.