È stato condannato a 5 mesi e 16 giorni il responsabile dell’incendio boschivo che il 25 febbraio scorso aveva interessato una vasta superficie a Roccaverano, nel sud Astigiano. Per sedare le fiamme che si erano ben presto allargate anche a un bosco, distruggendo circa 4 ettari di vegetazione era intervenuti i vigili del fuoco di Asti, Canelli e Nizza Monferrato, oltre alle squadre di volontari di Vesime e Mombaldone. Le successive indagini degli Agenti Forestali del Comando Stazione di Canelli avevano portato nel giro di pochi giorni all’individuazione del responsabile del rogo che dopo aver dato fuoco a delle sterpaglie, aveva perso il controllo della situazione, causando l’incendio. Il reato di incendio boschivo è punito con la reclusione fino a dieci anni se doloso e fino a cinque se colposo. Al reo, incensurato, sono state concesse le attenuanti generiche e la sospensione condizionale per cinque anni in ragione della sua immediata disponibilità a collaborare. Si ricorda che le aree percorse dal fuoco sono sottoposte ad una serie di vincoli che ne limitano l’utilizzo e le trasformazioni d’uso per diversi anni, dissuadendo così da efferate speculazioni a spese del patrimonio boschivo. Sulle aree boscate percorse dal fuoco, ad esempio, per quindici anni, è vietato qualsiasi cambiamento di destinazione; per dieci anni sono vietati la realizzazione di edifici, il pascolo e la caccia. Molti degli incendi boschivi, però, come nel caso in esame, hanno origine non da reali intenzioni speculative bensì da atteggiamenti di imprudenza dell’autore, il quale, avendo la convinzione di poter controllare le fiamme, viola i divieti di accensione di fuochi. Basta poi un fattore imprevisto o comunque non calcolato, come una raffica di vento, a conferire rilevanza penale alla condotta di chi abbia appiccato il fuoco e a creare una situazione di pericolo per sé stesso e per la pubblica incolumità.