Passepartout ci ha abituati ai pensieri belli e ai cortili pieni di pubblico, al Michelerio o a palazzo Alfieri, adesso a palazzo del Collegio, nelle ultime serate prima dell’estate ormai da diversi anni: quest’edizione, organizzata come sempre dalla Biblioteca con l’appoggio del Comune di Asti e della Regione Piemonte, promette di non essere da meno, con un calendario di incontri che avrà come oggetto di riflessione l’anno corrente, il 2012, e il focus “Nella fine il principio”.
Le tante profezie – di catastrofi apocalittiche o di rinnovamento new age – che indicano il 2012 come data soglia di un grande cambiamento epocale saranno soltanto uno spunto, un’indicazione di larga massima da cui partire per affrontare, molto seriamente e ad alto livello,  il tema delle cose che finiscono per ricominciare in altro modo. Non la fine quindi, quanto piuttosto, il mutamento.

Ed ecco l’inaugurazione affidata a Sergio Romano, sulla fine della democrazia rappresentativa, domenica 10 giugno alle 11 e alle 21 l’intervento di Umberto Eco su memoria e dimenticanza; l’incontro sul lavoro di lunedì 11 giugno con Pietro Ichino, quello sul giornalismo con Paolo Mieli di martedì 12 giugno, la fine della crescita su cui relazionerà Luca Ricolfi il 13 giugno e quella del calcio, il 14 giugno, con intervento di Oliviero Beha. Venerdì 15 sarà il turno di Massimo Cacciari, “Pensare il presente” e sabato 16 quello di Aldo Grasso, “Televisione. Parlandone da viva” – alle 18 – e di Luca Mercalli alle 21 (“Cambio di stagione”). Domenica alle 17,30 Arrigo Levi parlerà di fine dell’umanità e alle 21 un intervento sull’arte di Vittorio Sgarbi.

La nuova articolazione di Passepartout si propone di abbandonare il modello talk show per tornare a quello della lectio magistralis, invitando ospiti di alto profilo a parlare su un tema specifico nell’incontro serale, senza porre limiti di tempo. “La consapevolezza che il modello magistrale preclude in larga parte il confronto con il pubblico ci porta a cercare altre strategie per garantire coinvolgimento e possibilità di espressione” spiegano gli organizzatori. Verranno organizzati incontri pomeridiani   in cui chiunque potrà intervenire per commentare gli interventi serali: “Il mio sogno – dice il presidente Coffano – è arrivare a sviluppare un festival in cui non ci sia più bisogno della presenza del big e del personaggio di turno e in cui sia la città la protagonista, in grado di riflettere su se stessa”.  
Passepartout si sforza in questo modo di trovare una strada nuova, alternativa ai dibattiti e tuttavia coinvolgente con una nuova articolazione (ridurre il numero degli incontri giornalieri per permettere un maggiore approfondimento di ciascuno di essi), che accoglie numerosi suggerimenti e pressioni da parte del pubblico.

Tutti i pomeriggi, da lunedì 11 a venerdì 15, laboratorio di giornalismo per gli iscritti.


MN