Al via ad Asti la terza edizione “Le Sfide della Fede”, un cartellone di  spettacoli teatrali  e musicali sulla tematica delle sfide della Fede e della cultura nel nostro tempo, promosso dall’Istituto   Oblati Di San Giuseppe e il Progetto Culturale della Diocesi di Asti, con la direzione del Teatro degli   Acerbi.  I Camminatori di Domande continuano il loro viaggio.  Un percorso attraverso a nuovi linguaggi, uno di questi il teatro, nelle sue varie forme e possibilità   espressive.  “Sfide” tra scienza e Fede, tra l’uomo e Dio. Il teatro al di là del teatro, delle sue consuetudini e   ripetizioni, si fa strumento di riflessione e condivisione in questo tempo.  Il nuovo percorso, tra fine gennaio e inizio aprile, ha tre proposte artistiche di assoluto rilievo. La prima, in programma domenica 24 gennaio alle 21 nella Sala dell’Archivio di Stato,  è il debutto   nazionale del nuovo spettacolo del Teatro degli Acerbi “Even: la memoria dei giorni”, omaggio a Etty   Hillesum per la Giornata della Memoria 2016. Un progetto che coinvolge anche il Centro Culturale Edith   Stein di Bra e l’ Istituto per la Storia della Resistenza di Asti.  Il testo è di Patrizia Camatel, in scena con Tommaso Massimo Rotella, regista dello spettacolo.  “Even” è il termine ebraico che designa il sasso che si pone sulla tomba per ricordare le persone care:   maggiore è il numero dei sassi, tanto meglio è onorata la memoria del defunto.   Il lavoro teatrale, come un umile sasso, vuole rendere omaggio alle vittime dell’orrore nazista di tutte le   nazionalità. E lo fa attraverso l’atto “sacro” di raccontare una storia, per non far cadere nell’oblio tante di   vite spezzate.  La storia prescelta, la voce rievocata, tra milioni, è quella di Etty Hillesum, giovane intellettuale ebrea   olandese deportata e morta ad Auschwitz con la sua famiglia il 30 novembre 1943, a soli 29 anni.   Nonostante la giovane età Etty ci ha lasciato un bellissimo Diario, sincero, intimo e poetico, che pagina   dopo pagina ci schiude gli ultimi anni di vita dell’autrice: la vita famigliare, la maturazione della personalità,   la permanenza al campo di Westerbork, le relazioni sentimentali, la più importante delle quali quella con il   suo psicoterapeuta, Julius Spier, che da rapporto passionale diventa ben presto lo stimolo reciproco, per i   due, a tendere ad un amore più grande e puro, rivolto a tutta l’umanità e all’unione tra Dio e la creatura.    Commenta Patrizia Camatel: “Lo spettacolo è suddiviso in scene che tratteggiano Etty, il contesto storico, la   sua reazione spiazzante all’orrore della Shoah. Per ciò che riguarda la stesura del testo, si fa largo impiego   delle parole originali del Diario, scrivendo invece ex novo le parti di congiunzione tra le scene o gli   adattamenti necessari per caratterizzare i personaggi in scena. Per ciò che concerne invece la messa in   scena, il lavoro di regia dà corpo fisico alle parole, attraverso azioni sobrie, sintetiche, che lasciano spazio   alla voce della testimonianza. L’uso del gesto espressivo e talora anche derivato dalla danza può aggiungere   un linguaggio efficace ad alcune scene.”   Etty, a soli 29 anni, è già approdata a conquiste spirituali altissime: nel tempo dell’orrore nazista, sente di   dover salvare Dio nell’uomo, piuttosto che arrendersi a pensarlo indifferente o addirittura colpevole del   dolore e degli abomini che l’uomo genera. E lo fa con il titanico coraggio dei martiri che affrontano il loro   destino con fiducia, anche quell’ultimo giorno, sul treno per Auschwitz.  L’ingresso è gratuito. Per info: cell. 3392532921 – info@teatrodegliacerbi.it – www.teatrodegliacerbi.it  Il prossimo appuntamento della rassegna sarà un evento unico, un’esperienza acustica legata ad uno spazio, il   Duomo di Asti, con il Faber Teater che realizzerà un originale “Stabat Mater” sabato 5 marzo.   A concludere, venerdì 8 aprile, Marco Baliani si confronterà con il Purgatorio “in terra” prendendo spunto dalla   parabola di Luca “Ama il prossimo tuo” per esplorare poi testi di Vittorini, Maaluf, Todorov e altri.