“Se a San Pietroburgo richiedono una rimodulazione del progetto UNESCO, confermando la denominazione Langhe, Roero e Monferrato , Asti con la sua Provincia , che è stata propositrice del progetto deve vedersi riconoscere la paternità, non accontentandosi delle briciole o ad essere rilegata ad un ruolo di comprimaria. Se non esistono queste condizioni,sarebbe forse meglio, ritirare la candidatura e riformularla in tempi e periodi più opportuni . Probabilmente ha anche ragione chi lamenta, nella nostra Provincia, lo scarso sostegno politico dato alla candidatura. Per sostenere un progetto importante come quello dell’UNESCO occorre tenere conto dell’interesse generale, che deve essere sostenuto con il coinvolgimento dei sindaci e delle amministrazioni comunali , gli unici in grado di esprimere, facendoli emergere e conoscere , tutti i dati oggettivi, storici e culturali del territorio . Così non la pensano , commettendo un grave errore, i tecnici della “ Siti ” che hanno rielaborato il dossier di candidatura comprensivo della nuova cartina che oggi vengono tenuti segreti . Il paese di Costigliole d’Asti, ad esempio, sembra essere stato dimenticato un po’ da tutti e non se ne comprendono le ragioni in quanto il progetto di candidatura sembra fatto apposta per esaltarne le peculiarità: il territorio ad esempio, che meglio degli altri, considerati fino ad ora, per produzione ed addetti risulta quello che meglio si coniuga con il nome della barbera messa a dimora dalle centinaia di aziende già presenti sin dal ’700 e molte delle quali ancora esistenti. Particolare importantissimo ,Il paese di Costigliole d’Asti risulta essere da sempre quello con la superficie vitata più estesa del Piemonte e probabilmente di buona parte d’Italia, si trova in posizione centrale del territorio candidato ed è l’unico paese delle tre provincie interessate che confina con le Langhe, il Roero ed il Monferrato. Il suo castello, presente anche sul gonfalone della Provincia di Asti è ricco di storia, è stato dimora storica della contessa di Castiglione e del Marchese Filippo Asinari di San Marzano che è vissuto a Costigliole. A lui si deve già tra la fine del ‘700 e i primi dell ‘ 800 l’inizio delle varie sperimentazioni vitivinicole , fu lui ad importare diverse varietà di viti da tutto il mondo poi messe a dimora per essere saggiate sulle colline che circondano il castello. Si è trattato di verifiche utili per dare il via alla viticultura moderna ed alla nascita, proprio a Costigliole, delle prime aziende industriali vinicole ( CORA) diventate nel periodo, importanti al pari di quelle del nord Europa . Tra gli elementi di forza richiesti anche dal progetto di candidatura vi sono elementi culturali e materiali e anche qui Costigliole con la scuola internazionale di cucina dell’ I.C.I.F. di rilevanza mondiale (che da anni ha sede nel Castello) gioca un ruolo fondamentale per il contributo che offre per far conoscere la cucina il paesaggio e soprattutto i vini del territorio in tutto il mondo . Già nella primavera del 2009, in occasione delle ultime elezioni comunali, il nostro gruppo consiliare, per contribuire al progetto UNESCO, proponeva di offrire parte del Castello di Costigliole quale sede del progetto stesso, certi di dare un’ottima allocazione alla candidatura: il castello infatti si trova in mezzo alle dolci colline ricoperte di bei vigneti: lo stessa progetto è stato anche discusso dalla commissione comunale speciale istituita per il castello . In relazione a tutto ciò la nostra a proposta rimane tuttora valida e la estendiamo a tutti gli attori del progetto, anche per fare tornare a vivere il nostro bel Castello, uno dei più importanti e conosciuti in tutto il mondo”. Enrico Cavallero , consigliere comunale di Costigliole d’Asti