“In questi giorni sui giornali locali , ricorre  spesso leggere articoli dedicati al “decreto per le semplificazioni fiscali”  , in realtà una complicatissima tassa dal nome IMU.
Forse non tutti sanno che , a farne le  “spese” maggiori , sono tutti quei soci di cooperative edilizie.
Le famiglie che occupano abitazioni a proprietà indivisa ,pagano una sorta di affitto alle cooperative rinominato “canone di godimento”  ,in realtà  l’unica cosa di proprietà è la quota versata all’atto dell’iscrizione.
L’aliquota (IMU) viene applicata ai singoli beneficiari degli alloggi , come seconda casa , pari al 7,6 per mille .
E’ tuttavia riconosciuta la detrazione fissa di 200 euro per la prima casa ma non valgono le detrazioni per ciascun figlio convivente inferiore a 26 anni.
A quanto pare è stata introdotta una “deroga” a questo capitolo e i comuni sono stati esentati dalla quota erariale per cui la metà dell’imposta non si traduce in uno sconto del 50% a favore delle cooperative , ma potrebbe voler dire che i comuni mantengono per loro anche tale quota.
Ho usato il condizionale poiché , sono stato rassicurato dal Sindaco , che ha garantito la personale attenzione  affinché la giunta astigiana ,valuti entro settembre  , una delibera equa nel sostenere moltissime famiglie che saranno costrette a pagare una tassa “doppia” pur non essendo proprietari di nulla!!
Si sa la coperta è sempre più corta , ed  è  preferibile prevenire le future scelte per evitare che a rimanere “scoperti”  siano sempre i medesimi”.
Gianpaolo Pennino, socio  IN.COOP.CASE