Domenica  4 marzo, dalle 14 alle 21 nella sala consiliare del palazzo della Provincia di piazza Alfieri 33, seggi aperti per il primo congresso provinciale del Popolo delle Libertà. Un momento storico per il partito del “predellino”, annunciato il 18 novembre 2007 durante un comizio nel centro di Milano da Silvio Berlusconi e nato dalla fusione di Forza Italia e Alleanza Nazionale in un “nuovo grande partito del popolo”, come lo definì lo stesso Cavaliere.
Tra le liste che si presenteranno per eleggere la figura del coordinatore provinciale, spicca quella dell’avvocato e consigliere comunale Marcello Coppo, appoggiato nella sua candidatura da nomi di rilievo della politica astigiana tra cui l’assessore provinciale al Lavoro Marco Versè, l’assessore comunale all’Ambiente Ornella Palladino, il vicesindaco di Asti Sergio Ebarnabo e il consigliere comunale Luigi Giacomini. La lista “Liberi e Forti” di Coppo appoggerà anche Bartolo Gabbio come candidato alla carica di vice-coordinatore provinciale vicario.
“Non abbiate paura, un progetto politico nasce dalla ragione ma, senza cuore, non va avanti” è lo slogan elettorale del giovane avvocato astigiano, che vede nel Popolo della Libertà un luogo e uno strumento attraverso il quale sia possibile arrivare “alle leve del comando politico” superando le antiche divisioni delle quote, che nell’accordo stipulato tra Berlusconi e Gianfranco Fini prevedevano il 70% delle cariche ai forzisti e il 30% agli aennini.
Un concetto ribadito con chiarezza anche sul suo blog (www.votacoppo.com), dove scrive: “Dopo questo battesimo congressuale, siamo tutti 100% PdL e chi ancora identificherà gli iscritti al partito prevalentemente con gli stereotipi “ex Forza Italia” o “ex An” o “ex democristiano” commetterà un gravissimo errore, un danno al radicamento di questo partito. C’è bisogno, infatti, di spostare il dibattito sulle priorità e sugli obiettivi da raggiungere e sul come farlo, più che sulla provenienza di ognuno di noi”.
La ricerca di un candidato forte si scontra, però, con il regolamento di quattro pagine firmato nel dicembre scorso dal segretario nazionale del Pdl Angelino Alfano e che precisa le incompatibilità tra cariche ricoperte nel Pdl e nelle istituzioni. In particolare, all’articolo 2, si legge: “I coordinatori (e i loro vice) provinciali e cittadini non possono essere contemporaneamente membri di governo, presidenti, assessori o capigruppo in Regione o in Provincia; sindaci, assessori o capigruppi nei Comuni capoluogo; sindaci di città con più di 15 mila abitanti”.
Coppo, ai microfoni dell’Agenzia Riflesso, minimizza in merito alla questione: “Ci sarà qualche escluso da questa corsa, ma più che tutto per scelta sua, in quanto è lui stesso che può scegliere se continuare la vita amministrativa come assessore, sindaco, capogruppo oppure candidarsi al partito”.
Secondo Coppo, il Pdl astigiano (che conta circa 2250 tesserati) ha tra gli obiettivi primari quello di “ridare voce e rappresentanza ai paesi dell’Astigiano favorendo la nascita di circoli e sezioni. I rappresentanti del Centrodestra sul territorio, infatti, sono in attesa di un segnale dal coordinamento provinciale al fine di poter “fare politica” anche fuori dai momenti puramente elettorali”.
Sulla campagna referendaria in vista delle elezioni amministrative, che si terranno ad Asti il 6 maggio, Coppo – sempre nell’intervista concessa all’Agenzia Riflesso – illustra il suo punto di vista sulle possibili alleanze del Pdl: “Siamo ancora in una situazione magmatica, come succede sempre due mesi prima delle elezioni. Non mi preoccuperei più di tanto, man mano che si avvicineranno i termini e le scadenze per presentare i documenti tutto sarà più chiaro e limpido. Dal punto di vista del Pdl non c’è nessuna esclusione per un’alleanza con la Lega, l’Udc la Cotto (Mariangela Cotto, capogruppo di Noi per Asti n.d.R.) o chi ci vuol stare, posto che le alleanze si fanno per 5 anni. Noi, ricordiamolo, stiamo governando e la Cotto appoggia Galvagno con il suo gruppo, quindi tutte queste sue lamentele relative all’attività del sindaco fanno un po’ sorridere”.
L’obiettivo principale del programma amministrativo, da concordare con il candidato sindaco Giorgio Galvagno, rimane per Coppo quello di rendere Asti “una città capoluogo del territorio del vino, di “Enolandia”. L’accorpamento dei piccoli tribunali limitrofi su Asti e la grande battaglia che il PdL ha vinto sulla conferma dell’Ospedale – conclude – sono elementi importanti per poter continuare a costruire una sinergia territoriale tale vedere Asti come il nodo centrale di tutto il Monferrato e le Langhe”.
Fabio Ruffinengo