CosapLa Provincia di Asti ricorda che, per l’anno 2015, resta in vigore il Canone di Occupazione per Spazi ed Aree Pubbliche (Cosap), riguardante gli accessi che si aprono lungo le strade provinciali, anche nei centri abitati con popolazione inferiore ai diecimila abitanti. Il termine di scadenza è sabato 31 ottobre 2015. Precisano i tecnici provinciali: “Chi ha provveduto ad autorizzare o regolarizzare il proprio accesso ha ricevuto la lettera con l’importo e il bollettino utile per il pagamento. Chiunque abbia necessità di regolarizzare un passo carrabile esistente, può procedere compilando e inviando il modello disponibile sul sito dell’Ente, previo pagamento del canone per l’anno in corso e per quelli arretrati”. Sono considerati passi carrabili quei manufatti costituiti generalmente da listoni di pietra o altro materiale o da appositi intervalli lasciati nei marciapiedi o, comunque, da una modifica del piano stradale, intesa a facilitare l’accesso dei veicoli alla proprietà privata. L’apertura di nuovi accessi o il mantenimento in esercizio di accessi privi di autorizzazione è regolamentata dall’articolo 22 del D.Lgs. 285 del 30/04/1992. Tutte le informazioni sul sito web della Provincia di Asti: www.provincia.asti.gov.it (passi carrabili). La Cosap è una tassa che, introdotta nel 2013, durante la gestione commissariale della Provincia di Asti, è stata in seguito modificata dall’Amministrazione provinciale, che ha esentato i passi carrai agricoli e semplificato il metodo di calcolo. Dichiara il presidente della Provincia Marco Gabusi: “Stiamo gestendo le giuste lamentele di cittadini che si trovano a dover pagare sanzioni relative agli anni 2013-2014, senza nemmeno esser venuti a conoscenza dell’imposizione. Purtroppo le sanzioni non si possono eliminare, anche se il precedente sistema di calcolo era molto macchinoso e articolato. Aver eliminato dal pagamento i passi carrai agricoli e semplificato il sistema per gli altri, è per noi amministratori il minimo sindacale; vorremmo poter fare ancora di più, cioè togliere questa ulteriore gabella, ma la condizione di predissesto del nostro Ente non ci consente diminuzioni di entrate correnti”.