“Esattamente 22 anni fa, l’8 novembre 1994, le popolazioni di Asti, Alessandria, Cuneo e Torino contavano i danni e i morti della devastante alluvione che due giorni prima mise in ginocchio l’intero Piemonte. Oltre 70 vittime e 3 mila sfollati. Moltissimi di loro  ancora oggi attendono i rimborsi delle tasse che comunque sono stati costretti a pagare a fronte di una legge che consentiva loro di regolarizzare la loro situazione debitoria versando solo il 10 per cento di quanto dovuto. Negli anni sono intervenute varie sentenze giudiziarie che hanno dichiarato la piena legittimità per imprese e cittadini ad ottenere il rimborso di quanto in più versato ma Renzi se ne frega.” Ciò è quanto dichiara il deputato astigiano M5S Paolo Nicolò Romano alla notizia dell’incontro del Premier Renzi con i sindaci delle province di Asti ed Alessandria. “Non solo! Il Premier Renzi va ad Asti e Alessandria a fare campagna referendaria, a spese dei cittadini, mentre proprio ieri sera i suoi fidi, in sordina, hanno bloccato un mio emendamento al decreto legge fiscale per la riapertura dei termini per la richiesta dei rimborsi per gli alluvionati del 1994. Le scuse sono sempre le stesse: problemi di copertura finanziaria. La cosa ancora più vergognosa– continua il deputato penta stellato- è il tentativo di rendere inammissibile il mio emendamento per non farlo approdare in Commissione Bilancio e metterlo ai voti  così da non mettere in imbarazzo Renzi in visita nei territorio interessati. Mi chiedo: come fa il PD a sostenere che sono difficili da reperire 15 milioni di euro annui, per i prossimi tre anni, quando lo stesso Renzi per i suoi continui voli di Stato – gli stessi che avrà impiegato per fare campagna referendaria oggi in Piemonte – spende oltre 50 milioni di euro l’anno? “Sono sicuro – conclude il deputato – che i cittadini di Asti e di Alessandria, che sono riusciti a superare una devastante alluvione, non si faranno gabbare da un personaggio che oltre a voler devastare la nostra Costituzione usa mezzucci per impedire che un emendamento scomodo possa essere messo in discussione per non rovinargli la sua campagna referendaria.”