SALONE LIBROAnche quest’anno le Camere di commercio del Piemonte e la Regione Piemonte intendono sostenere la partecipazione dei piccoli editori piemontesi al XXVI Salone Internazionale del Libro 2013, che avrà luogo dal 16 al 20 maggio 2013 a Torino. Le Camere di commercio del Piemonte, infatti, metteranno a disposizione la somma massima di 1.000 € o.f.i. per ciascun editore piemontese fino a un massimo di 40.000 € o.f.i. Qualora tale somma non dovesse essere sufficiente ad esaudire il numero di richieste pervenute, la Regione Piemonte provvederà a rendere disponibile un’ulteriore somma, fino a un massimo di 10.000 € o.f.i. Portando così il totale del contributo a 50mila euro.   Le domande verranno soddisfatte entro la somma massima disponibile, secondo l’ordine cronologico di arrivo. L’intervento in oggetto per l’anno 2013, quale supporto alla partecipazione al prossimo Salone Internazionale del Libro di Torino, sarà rivolto esclusivamente a tutte le piccole imprese editrici che presentano i requisiti definiti dalle disposizioni previste dalle Camere di commercio per l’assegnazione di contributi e dalla Legge regionale n. 18 del 25.6.2008 recante “Interventi a sostegno dell’editoria piemontese e dell’informazione locale”. Ai sensi dell’art. 2 della normativa regionale gli Istituti Culturali, le Fondazioni e le Associazioni Culturali piemontesi, pur svolgendo attività editoriale, non possono beneficiare dei contributi previsti nel presente bando. Le richieste, munite della necessaria documentazione, dovranno pervenire a Unioncamere Piemonte entro le h.12 di martedì 2 aprile 2013, attraverso posta certificata all’indirizzo segreteriaunioncamerepiemonte@legalmail.it, oppure in formato cartaceo via raccomandata a Unioncamere Piemonte, Ufficio comunicazione e stampa (IV piano), Via Cavour 17, 10123 Torino (indicando sulla busta come causale: Sostegno alla partecipazione al Salone Internazionale del Libro 2013). Il bando sarà scaricabile da domani sul sito www.pie.camcom.it/piccolieditori.   “Il sistema delle Camere di commercio è da sempre attento alle politiche di sostegno all’imprenditoria piemontese e, soprattutto in una fase economica così delicata, ha deciso di rinnovare il proprio aiuto al settore più fragile dell’industria editoriale, quello dei piccoli editori dichiara Ferruccio Dardanello, Presidente Unioncamere Piemonte -. I piccoli editori, con la loro produzione, rappresentano un fiore all’occhiello della nostra regione che deve essere valorizzato e sostenuto al fine di aumentare il pluralismo dell’offerta editoriale, permettendo a tutti gli editori, anche di piccole dimensioni, di poter essere realmente conosciuti dal pubblico fuori e dentro il Salone del Libro, momento irrinunciabile per l’intero mondo dell’editoria piemontese e italiana che la città ha l’orgoglio di ospitare da anni”. “Per il secondo anno consecutivo Regione Piemonte, grazie alla preziosa e decisiva collaborazione di Unioncamere Piemonte e del Sistema camerale piemontese, rinnova il sostegno ai piccoli editori piemontesi per il Salone Internazionale del Libro 2013. Si tratta di una scelta importante e utile in questa fase storica perché conferma un intervento volto a tutelare e sviluppare l’attività produttiva e le ricadute occupazionali legate al settore dell’editoria. Il Piemonte, terra di editori e scrittori, intende infatti ribadire il suo impegno per valorizzare l’editoria e la lettura. La filiera del libro – partecipata inoltre da Circolo dei lettori, circuito delle biblioteche, librerie, piccoli e medi editori e festival – rappresenta nella nostra regione un sistema in grado di generare ricchezza culturale e ricadute economiche” commenta l’Assessore alla Cultura, Patrimonio linguistico e Politiche giovanili della Regione Piemonte Michele Coppola.   L’EDITORIA IN PIEMONTE Delineare le dimensioni del settore editoriale non è un’impresa semplice. Da un lato, le imprese di dimensione medio-piccola vanno sempre di più verso il decentramento di alcune fasi produttive, mantenendo al loro interno soprattutto le fasi relative alla politica editoriale, al rapporto con gli autori e alla divisione marketing, ed esternalizzando alcune funzioni redazionali, con la nascita di veri e propri service aziendali. Dall’altro lato, le imprese di grandi dimensioni si orientano sempre di più verso una maggiore integrazione verticale delle proprie attività, sia a monte (processi di stampa) che a valle (librerie di proprietà o in franchising); i grandi gruppi italiani negli ultimi anni hanno concentrato numerose sigle editoriali specializzate in determinate aree tematiche e hanno sviluppato un elevato livello di diversificazione extrasettoriale, soprattutto verso aree limitrofe come quelle dei quotidiani, dei periodici e della pubblicità.   LE IMPRESE DELL’EDITORIA   Sulla base del Registro Imprese delle Camere di commercio, in Italia a fine 2012 risultano operanti 14.231 imprese di editoria. La distribuzione territoriale mostra come il Piemonte, con le sue 838 imprese, sia la quinta regione per presenza di editori, in coda a Lombardia, Lazio, Emilia Romagna e Campania. Analogamente a quanto è avvenuto a livello nazionale, nel corso dell’ultimo triennio la presenza del settore editoriale sul territorio regionale è lievemente diminuita. Le imprese piemontesi del settore occupano complessivamente poco più di 4mila addetti. A livello territoriale, la cartografia della localizzazione delle imprese editoriali su scala comunale mostra una forte concentrazione nell’area metropolitana torinese, contrapposta ad una localizzazione abbastanza diradata sugli altri territori. Si notano comunque alcune aggregazioni anche nel novarese e nel biellese. Per quanto riguarda la forma giuridica, il 39% delle imprese piemontesi nel campo dell’editoria è strutturato come società di capitale, sintomo di un settore robusto sotto il profilo dell’organizzazione aziendale. Va tuttavia segnalato come una quota altrettanto rilevante, pari al 29%, sia costituita da imprese individuali; a seguire, il 19% sono società di persone e il 13% ricade sotto la categoria “altre forme”.   Concentrando l’attenzione sulle sole società di capitale dell’editoria con sede legale in Piemonte che hanno depositato il bilancio d’esercizio sia per il 2010 che per il 2011 (con l’esclusione delle società con bilancio consolidato), si osserva come nel 2011 il relativo volume d’affari sia aumentato del 2,9% rispetto al 2010, a fronte di un incremento del 2,3% dei ricavi del fatturato delle società di capitale piemontesi nel loro complesso. Le società di capitale dell’editoria si caratterizzano per un ottimo equilibrio finanziario (indice di liquidità). La capacità di far fronte agli impegni a breve attraverso l’utilizzo del capitale circolante (senza tenere conto del magazzino che, pur essendo considerato un elemento del capitale circolante, può assumere una valenza minore in termini di liquidità) è risultata più elevata rispetto al 2010, e si colloca ben al di sopra della media regionale. Appare, invece, critica e in aumento l’incidenza del costo dell’indebitamento finanziario sul volume d’affari (oneri finanziari sul fatturato), collocandosi oltre la soglia dei valori “limite” (superiori al 2%), a differenza di quanto si rileva a livello complessivo piemontese. La performance reddituale delle società di capitale dell’editoria appare, nel complesso, buona. L’incremento del volume d’affari generato tra il 2010 e il 2011 si è tradotto in un aumento della redditività lorda delle vendite: nel 2011 il rapporto tra l’EBITDA e il fatturato delle vendite si attesta al 12,17%, livello che risulta non soltanto superiore a quello complessivo regionale, ma anche a quello conseguito nell’anno precedente. Nel 2011, inoltre, le aziende dell’editoria sono riuscite a trasformare in utili i ricavi delle vendite (il valore dell’indice ROE si colloca su un livello positivo e pari al +3,83%), mentre l’aggregato delle società di capitale piemontesi hanno conseguito una perdita di esercizio. Anche la redditività del capitale investito (ROA) è risultata in crescita rispetto al 2010, passando dall’1,86% al 2,78%, collocandosi su livelli superiori rispetto a quelli medi regionali. La produttività del settore dell’editoria in Piemonte, misurata attraverso il valore aggiunto pro-capite, anche se in diminuzione rispetto al 2010, risulta decisamente superiore rispetto a quella dell’aggregato delle società di capitale piemontesi.