marocchino (3)Poco più di 24 ore sono state sufficienti alla squadra mobile di Asti per incastrare il giovane marocchino ritenuto responsabile delle due rapine avvenute nella notte di sabato nel centro storico. Era l’1.30 quando un 20enne che si trovava in via Cavour, davanti alla chiesa di San Paolo è stato avvicinato da un ragazzo marocchino descritto come alto, capelli ricci e rasato sui lati e con un segno sullo zigomo destro, che minacciandolo con uno spray urticante, lo ha costretto a consegnargli qualche decina di euro. Non pago del misero bottino il rapinatore ha estratto un coltello puntandolo alla gola del malcapitato e impossessandosi del suo cellulare prima di allontanarsi. Questa però è stata solo la prima vittima della notte brava del marocchino. Appena mezzora dopo, a poche decine di metri dalla scena del primo crimine, il bandito solitario è tornato in azione adescando, con la stessa scusa, quella di chiedere l’ora, un gruppetto di ragazzi (un 20enne, la sua fidanzata 18enne una loro amica di 17 anni) che camminavano in via Quintino Sella. Questa volta l’aggressione è stata più cruenta visto che una delle ragazze è stata raggiunta al volto dallo spray urticante. Di nuovo ha fatto la comparsa il coltello con il quale il malvivente ha minacciato il gruppetto, ferendo al petto il 20enne in cambio del suo telefonino e di pochi euro. Ai terribili istanti ha assistito anche un testimone, un giovane che, a sua volta minacciato, è scappato in direzione di piazza San Secondo, luogo dove hanno trovato rifugio anche le tre vittime, sfuggite alle grinfie del loro aguzzino che si è allontanato verso il quartiere di San Rocco. Le indagini sono scattate subito visto che i ragazzi si sono immediatamente imbattute in una pattuglia della polizia che li ha portati in questura per i primi accertamenti (il ferito è stato trasportato all’ospedale; guarirà in 8 giorni). Le quattro vittime dei due distinti episodi hanno fornito l’identikit del loro aggressore, descrizione che ha permesso ai poliziotti della  mobile di fare una prima scrematura dei sospetti. Gli inquirenti in poche ore sono riusciti a stringere il cerchio identificando il presunto responsabile, fermato nel pomeriggio di ieri, lunedì, a poche ore dai fatti, in un bar di corso Casale, con in tasca una dosa di cocaina, droga che ha portato alla perquisizione della casa dove risiede. Lì la polizia ha scovato i vestiti che avrebbe indossato, almeno secondo quanto dichiarato dalle stesse vittime, nelle rapine. Nessuna traccia invece dello spray urticante, dei cellulari, del coltello e dei soldi. Nei guai è finito Reda Atya, marocchino di 22 anni, regolare, sottoposto a un  fermo di Pg e accusato di rapina aggravata e tentato omicidio. Il ragazzo era stato ricondotto anche ad altre tre rapine avvenute nei mesi scorsi sui treni della tratta Asti-Torino. Gli inquirenti, in attesa della convalida del fermo, non escludono che possa essersi reso responsabile di altri simili episodi.