Si è tenuta stamane ad Asti, in una Piazza San Secondo valorizzata dai Vigili del Fuoco con un grande Tricolore sulla facciata del Palazzo municipale e imbandierata dalla Sezione di Asti dell’Associazione Nazionale Alpini, la Cerimonia celebrativa del 76° Anniversario della Fondazione della Repubblica.

Alla presenza delle Autorità civili, militari e religiose della provincia e di una vasta rappresentanza delle varie componenti della società astigiana, il prof. Alessandro Chiolerio, ricercatore originario di Vigliano che coordina l’importante progetto europeo COGITOR, ha consegnato il Tricolore per la solenne cerimonia dell’Alzabandiera.

Dopo gli onori al Gonfalone della Provincia di Asti, decorato di Medaglia d’Oro al Valor Militare, il Prefetto di Asti Claudio Ventrice ha passato in rassegna lo schieramento, accompagnato dal Comandante Provinciale dell’Arma dei Carabinieri. 

Il Prefetto ha poi dato lettura del messaggio del Capo dello Stato, che quest’anno, nel sottolineare come “siamo impegnati in un percorso che, con l’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, sta coinvolgendo in un processo di rinnovamento e sviluppo la società e le istituzioni”, ha espresso l’auspicio che “la celebrazione del 2 giugno possa costituire per i cittadini una rinnovata occasione di riflessione sui valori costituzionali, ai quali ispirare il quotidiano contributo al servizio del Paese”.

Il rappresentante dello Stato ha, quindi, consegnato il Diploma di Cavaliere dell’Ordine “al Merito della Repubblica Italiana” al Colonnello Pierantonio Breda, Comandante Provinciale dell’Arma dei Carabinieri, al Luogotenente Carica Speciale Vincenzo Finocchiaro. Comandante del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Villanova d’Asti, ed al Maresciallo Maggiore Luca Carmelo Mastrosimone, Comandante della Stazione Carabinieri di Portacomaro. 

A seguire, sono state consegnate, ai familiari di due cittadini astigiani non più in vita, Carlo Porta e Attilio Spada, militari deportati ed internati nei lager nazisti, le Medaglie d’onore concesse dal Capo dello Stato.

La manifestazione, condotta dall’attore e regista Aldo Delaude, è stata arricchita dall’esibizione dell’Ensemblestrumentale del Liceo Musicale Istituto “Augusto Monti” e dalle letture di alcuni brani interpretati dagli studenti dell’Istituto di Istruzione Superiore “Vittorio Alfieri”. 

Hanno partecipato all’evento anche Giada Andreanò, Greta Andriolo, Lucrezia Biolcati, Tommaso Eberle, Simone Gomba, Aurora Grenci ed Aurora Rampazzo, studenti dell’Istituto di Istruzione Superiore “Alberto Castigliano” di Asti, che hanno recentemente promosso una serie di attività in favore della popolazione ucraina; le studentesse Elettra Barbero, Arianna Conti e Manuela Musso del Liceo Scientifico ad indirizzo sportivo “Francesco Vercelli”, che si sono distinte per i loro importanti traguardi agonistici ed una rappresentanza della Consulta provinciale degli Studenti.

Ha aggiunto un tocco di colore la presenza dei maratoneti “Ambasciatori per lo Sport della Città di Asti”, associazione che ha rilanciato il movimento podistico facendo conoscere la Città di Asti in tutto il mondo.

A conclusione dell’evento, l’Unità Cinofila della Polizia Penitenziaria di Asti ha effettuato una dimostrazione operativa dell’impiego dei cani antidroga in dotazione.

La manifestazione è stata organizzata dalla Prefettura con la collaborazione del Comune di Asti, della Provincia, delle Forze di Polizia, del Comando provinciale dei Vigili del Fuoco, avvalendosi del prezioso contributo dei volontari del Coordinamento territoriale di Protezione Civile Asti e dell’Associazione Nazionale Alpini, mentre le note della Banda Città di Asti “Giuseppe Cotti” hanno scandito i vari momenti della cerimonia.

Nel pomeriggio, alle 17.45, la Cerimonia dell’Ammainabandiera concluderà la giornata celebrativa.

Ecco gli insigniti

ONORIFICENZE DELL’ORDINE AL MERITO DELLA REPUBBLICA ITALIANA:

Pierantonio Breda, Comandante provinciale dell’Arma dei Carabinieri

Il Colonnello dell’Arma dei Carabinieri Pierantonio BREDA, che dal settembre 2018 è al vertice del Comando Provinciale dell’Arma dei Carabinieri, nel corso della sua carriera ha ricoperto molteplici incarichi ed è stato insignito di numerose benemerenze. Tra le altre, nel 2014, ha ricevuto l’encomio solenne del Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri per l’organizzazione del complesso delle manifestazioni, nella Capitale e in tutto il territorio nazionale, connesse al Bicentenario di Fondazione dell’Istituzione. 

Il Col. Breda ha sempre dato prova di possedere profondi sentimenti di orgogliosa appartenenza all’Arma, esaltandone, in tutte le circostanze, il suo ruolo di vicinanza alla popolazione. 

L’azione di comando del Col. Breda, esercitata anche nelle situazioni di maggiore criticità e delicatezza con eccezionale tenacia e altissimo senso del dovere, è risultata decisiva sia nelle attività investigative ed informative che in quelle di prevenzione e di controllo del territorio, permettendo di conseguire lusinghieri risultati operativi. 

Vincenzo Finocchiaro, Luogotenente dell’Arma dei Carabinieri , residente a Villanova d’Asti

Il Luogotenente Carica Speciale dell’Arma dei Carabinieri Vincenzo FINOCCHIARO, Comandante del Nucleo Operativo Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Villanova d’Asti, si è adoperato ben oltre l’elevato contributo che tutti i Carabinieri della provincia hanno fornito nel corso dell’emergenza sanitaria, essendosi eccezionalmente trovato ad assumere il Comando della Compagnia di Villanova d’Asti, quando sia il Comandante titolare che il suo naturale sostituto hanno contratto l’infezione da Covid-19. Nel periodo più critico della pandemia, il Lgt. C.S. FINOCCHIARO ha assicurato totale continuità al servizio nell’ampia porzione di territorio provinciale di sua competenza, mentre la sua azione, accorta e previdente, ha consentito di limitare la diffusione del contagio all’interno del Reparto.

Luca Carmelo Mastrosimone, Maresciallo Maggiore dell’Arma dei Carabinieri, residente a Calliano

Il Maresciallo Maggiore dell’Arma dei Carabinieri Luca Carmelo MASTROSIMONE, al Comando della Stazione Carabinieri di Portacomaro, nei mesi più critici della pandemia si è trovato ad operare nel primo focolaio astigiano del virus, in un contesto caratterizzato da un quadro scientifico, normativo e operativo in continuo divenire. 

In questo difficile scenario, alla guida dell’unico presidio di polizia presente nel piccolo centro, il Maresciallo Maggiore MASTROSIMONE ha assicurato con immediatezza e risolutezza l’attuazione di tutte le misure necessarie a garantire il contenimento del contagio. Ha, inoltre, monitorato in modo estremamente puntuale la diffusione del virus, consentendo di acquisire dati importanti per la tempestiva assunzione delle decisioni finalizzate al contenimento dei contagi.

DECORATI DELLA MEDAGLIA D’ONORE CONFERITA DAL SIGNOR PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA A CITTADINI ITALIANI, MILITARI E CIVILI, DEPORTATI E INTERNATI NEI LAGER NAZISTI, DESTINATI AL LAVORO COATTO PER L’ECONOMIA DI GUERRA DURANTE IL SECONDO CONFLITTO MONDIALE.

Carlo Porta

Carlo Porta nacque a Savona il 10 dicembre 1914 da genitori originari di Sessàme (AT).

Il 3 aprile 1935 venne chiamato alle armi e frequentò la Scuola di applicazione di cavalleria; richiamato nuovamente nel 1940, fu imbarcato a Bari con destinazione Durazzo per essere lì impiegato sino al 5 settembre 1942. Nel viaggio di ritorno dal fronte greco-albanese, fu catturato dalle truppe tedesche e trasferito in Germania, inizialmente a Norimberga e poi Saarbruchen, per essere, infine, internato nel campo di prigionia di Swentfurt, il 14 settembre 1943.

Dopo 2 anni di prigionia, costretto al lavoro coatto, in condizioni fisiche precarie, venne rimpatriato il 5 luglio 1945 a seguito della liberazione del campo di prigionia, ad opera degli Alleati.

Ritornato alla vita familiare, lavorò come casellante per le Ferrovie dello Stato, continuando a svolgere il lavoro di agricoltore insieme all’amata moglie Teresa, da cui ebbe le figlie Marisa ed Enrica.

Carlo Porta è stato un uomo di poche parole: un grande lavoratore e, soprattutto, un servitore dello Stato.

Attilio Spada

Attilio Spada, Militare della Marina, venne catturato dalle truppe tedesche il 9 settembre 1943 e deportato in Germania. Dopo un terribile viaggio in treno, senza soste e senza cibo, fu assegnato allo Stalag dislocato a Fallingbosten, dove le condizioni di vita erano tremende. Lì, gli venne attribuito il numero 159613 e lo status di IMI (Internato Militare Italiano): da quel momento il suo cognome non esistette più. Un giorno, Attilio Spada e altri commilitoni vennero trasferiti allo Stalag di Genthin, dove furono destinati a lavorare alla fabbrica di munizioni con turni di 12 ore, giorno e notte. Nell’autunno del 1944 si rifiutarono di sottoscrivere la dichiarazione di adesione allo status di “lavoratori civili”, subendo maltrattamenti fisici ed un ulteriore peggioramento delle loro condizioni di vita. Dopo alcune settimane, vennero comunque forzatamente trasformati in “lavoratori civili”. 

Con l’incalzare delle truppe alleate, il risentimento dei tedeschi nei confronti dei prigionieri, in particolare italiani, divenne sempre più evidente. Attilio Spada e altri prigionieri decisero quindi di fuggire dal campo, riuscendo a raggiungere la sponda del fiume Elba. Qui, da bravi marinai, fecero galleggiare un barcone e, protetti dal fuoco americano, attraversarono incolumi il fiume. 

Tornarono in patria il 21 settembre 1945 dopo un lungo viaggio in treno. 

Foto di Roberto Signorini