Nell’anno appena trascorso sono 504 gli animali feriti dai cacciatori piemontesi portati al “Centro Regionale di Recupero Fauna  Selvatica” di Tigliole, gestito dalla “LIPU” (Lega Italiana Protezione Uccelli). “Ancora troppo bracconaggio – ha detto Domenico Martinetto, delegato provinciale della LIPU – e le misure per evitare la strage (multe per i cacciatori) sono difficili da attuare”.
Da inizio settembre a tutto il 31 gennaio sono stati 41 gli animali protetti colpiti e portati al “Centro Recupero  Fauna di Tigliole”. In prevalenza sono animali che arrivano dall’Astigiano, dalla provincia di Alessandria e dalla Liguria di ponente. Si tratta di falchi pellegrini, gheppi, sparvieri, poiane, aironi, anatre specie protette che i cacciatori dovrebbero conoscere bene. Al primo giorno di caccia i volontari della LIPU hanno recuperato un bellissimo biancone con una apertura alare di due metri, un animale protetto ed  estremamente raro. Uno degli ultimi animali abbattuti è stato un astore recuperato a San Damiano. Dei 41 esemplari rari curati a Tigliole solo il 25% ha potuto essere reintrodotto in natura. In tanti casi le ferite da arma da fuoco uccidono l’animale o ne impediscono la guarigione.