Stupore è espresso da Confagroltura Asti per la firma della convenzione tra la provincia di Asti e l’Associazione Ambulanze Veterinarie Italia per la cattura, il recupero e il trasporto della fauna selvatica ungulata in difficoltà, trasferita per le cure al centro Lipu di Tigliole. “Se da un lato la nostra provincia appare all’avanguardia in materia di protezione della fauna selvatica e nell’applicazione della legge vigente – fanno sapere da Confagricoltura –  tuttavia sorgono dubbi sull’effettiva utilità del provvedimento. Il soccorso a cinghiali e caprioli può essere letto come un gesto di civiltà ma non bisogna dimenticare i gravissimi danni che gli stessi provocano alle colture nell’Astigiano e i problemi di sicurezza registrati sulle strade, che comportano la necessità di mettere in campo strumenti di contenimento”. Confagricoltura Asti suggerisce quindi di destinare le carni di cinghiali e caprioli a fini solidali, con particolare occhio di riguardo per case di riposo e mense sociali al fine di consentire diverse tipologie di pranzi e cene. “Offrire un piatto di polenta con contorno di cinghiale e capriolo è un gesto concreto, solidale e decisamente gustoso che può essere garantito quasi a costo zero. L’attenzione alle fasce più deboli è un’esigenza particolarmente sentita da Confagricoltura Asti: i servizi offerti dal patronato Enapa e dal Sindacato Pensionati di Confagricoltura della sede di Asti (via Monti, 8) e in tutte le province, rispondono giornalmente alle necessità di tanti stranieri, anziani e disoccupati che senza la consulenza offerta – in vari casi assolutamente gratuita – sarebbero in grandi difficoltà ad affrontare obblighi burocratici e amministrativi nonché far valere i propri diritti sociali e civili”.