C’è chi viene dal Pakistan, chi dall’Afghanistan chi ancora dalla Nigeria e dal Mali. Storie e percorsi diversi che oggi sono accomunati da una stessa passione, la pizza, meglio se margherita. Sono nove i richiedenti asilo che hanno partecipato a un corso tecnico-pratico per diventare aiuto pizzaiolo. Il progetto è stato ideato dalla ditta Al Volo di Silvio e Angelo Francese in collaborazione con il Piam di Asti, realtà da che da anni si occupa anche di migranti. “Il nostro obiettivo è stato quello di dare ai ragazzi un passepartout, una competenza che possano sfruttare in ogni parte del mondo, non solo in Italia o nell’Astigiano” commenta Silvio Francese, anima del progetto e che per un mese ha lavorato gomito a gomito con i giovani. L’iniziativa, la prima di questo genere nel nostro territorio, potrebbe diventare un “format” sfruttabile da altre aziende, almeno è quello che si auspica il Piam. I ragazzi terminata la formazione di 60 ore sono a disposizione del mondo del lavoro.
“La nostra speranza è che ristoranti pizzerie o bar posano assumere gli aspiranti pizzaioli sfruttando le agevolazioni previste (come borse lavoro, tirocini formativi)”, spiega Stefano Liuni, operatore del Piam. Gli aspiranti pizzaioli, sei ragazzi e tre ragazze, hanno studiato e lavorato per un mese nel laboratorio di Al Volo di Monale, che si occupa di catering ma anche di mense e ristorazione collettiva, mentre l’ultima settimana si sono spostati ad Asti, nella storica pizzeria Francese. I ragazzi, tutti fra i 20 e i 30 anni, si trovano nel nostro territorio inseriti sia nei progetti di prima accoglienza gestiti da Piam e Consorzio Coala, sia nello Sprar di cui il Comune di Asti è capofila. Arrivati in Italia chi da poco più di un anno, chi invece solo da qualche mese, sono stati accuratamente selezionati dagli operatori: dopo una serie di colloqui sono stati scelti i giovani che hanno mostrato maggiore motivazione. Fra loro c’è chi ha già anche alcune esperienze nel campo della ristorazione, chi lavora come aiuto pasticcera, chi collabora con la mensa sociale, chi ancora lavora nelle cucine di Villa Quaglina, uno dei principali centri di accoglienza per migranti di Asti. Al termine di questa esperienza lavorativa uno di loro verrà assunto proprio dall’azienda Al Volo, nella sua sede di Monale. “Non vogliamo che questo corso sia una perdita di tempo – ha concluso Francese -. Vogliamo piuttosto che le altre aziende si interessino ai ragazzi che hanno manifestato grande professionalità e che hanno raggiunto ottime competenze”. Per chi fosse interessato all’assunzione agevolata di uno dei giovani, attraverso tirocini o borse lavoro, può contattare il Consorzio dei Mestieri al numero 0141 30571. Foto di Roberto Signorini