Quella del 28 novembre 2016 potrebbe essere una data da incorniciare per i produttori vitivinicoli. Il Testo Unico del Vino è finalmente diventato Legge. Dopo due anni di lavoro quello che per viticoltori, commercianti e molte altre figure all’interno di questo mondo, era considerato solamente un sogno, ora è realtà. “Grazie a questa norma – srive in una nota Confagricoltura Asti – ci sarà certezza del diritto, meno contenziosi e un sistema di controlli migliore per la tutela di un settore chiave per l’agroalimentare italiano: un settore che oggigiorno vale oltre 14 miliardi di euro l’anno e con un export pari a 5,5 miliardi”. Confagricoltura, che insieme ad altre organizzazioni di categoria ha perorato molto questa causa, esprime profonda soddisfazione per il risultato raggiunto. “E’ doveroso attribuire il giusto merito anche a Confagricoltura che ha dato un contributo fondamentale per il raggiungimento di questo obiettivo e che negli anni si è sempre prodigata per difendere gli interessi dei viticoltori”, afferma Andrea Faccio, presidente della sezione vitivinicola nazionale di Confagricoltura, nonché viticoltore di Canelli e Agliano Terme. “Questo riconoscimento però deve rappresentare per noi solamente un punto di partenza. Ora è necessario mettere mano ai decreti attuativi di questo provvedimento e continuare a lavorare affinché il testo di questa legge diventi comprensibile a tutti.” Gli fa eco Flavio Scagliola, presidente della sezione vitivinicola di Confagricoltura Asti: “questa approvazione era già nell’aria da tempo e rappresenta una serie di normative che vanno realmente incontro alle esigenze dei viticoltori. Mi auguro solamente che la riduzione dei costi della burocrazia non vada ad aumentare quelli che dovranno sostenere le aziende”. Dello stesso avviso è anche l’onorevole astigiano Massimo Fiorio, vicepresidente della Commissione Agricoltura della Camera, attore principale di questo prestigioso risultato, il cui ruolo è stato determinante per mediare tra esigenze che, all’apparenza, sembravano molto distanti tra loro. “Mi ritengo estremamente soddisfatto”, dichiara Fiorio, “in quanto sono stati due anni di duro lavoro in cui c’è stata però una sincera condivisione di intenti con le organizzazioni di categoria tra cui Confagricoltura. Si tratta di un provvedimento che porta semplificazione e rappresenta un passo avanti per tutto il settore”. Un capitolo a parte meritano le esportazioni e anche in questo caso il deputato astigiano si dice fiducioso: “per quanto riguarda le esportazioni, sicuramente queste nuove norme si allineano a quelle degli altri Paesi europei e quindi ci danno la possibilità di essere competitivi anche a livello internazionale”.