Il blues piace agli astigiani e non solo, perché molti sono stati gli spettatori venuti da fuori per assistere, ieri sera in piazza Cattedrale, al concerto di Zac Harmon, ultima tappa del tour italiano del fuoriclasse americano. Clima caldo perché fin dal primo brano il chitarrista, e voce straordinaria, infiamma le duemila persone e le invita a entrare nello spettacolo: vuole che battano le mani. Si parte per un’avventura carica di energia e piena di ritmo. Il pubblico non ci mette niente a entrare in sintonia con i musicisti, Zac Harmon e la sua band dimostrano che suonare non è solo lavoro e passione, ma anche puro divertimento. L’omaggio del festival, a fine concerto, sarà nella richiesta prolungata di bis. Harmon soddisfa il pubblico, il suo sguardo abbraccia l’intorno (“Piazza Cattedrale è splendida, un posto così non lo trovi facilmente” dice il suo agente), mentre l’ultimo atto è quello del batterista che ringrazia lanciando le bacchette alla folla acclamante. Gli organizzatori di Comune e Asp aggiornano i dati con il direttore artistico Massimo Cotto: gli spettatori sono 15 mila. Funziona il gioco di squadra, è un’edizione (supportata da Banca di Asti, Fondazione Cassa di Risparmio di Asti, Iren, AEC, La Stampa) che gode di ottima salute. Dalla band di Harmon, intanto, stasera si passa al ”Piano Solo” di Stefano Bollani. Sarà un concerto giocato sull’improvvisazione, attraversando generi diversi con un prestigiatore delle note rapito dalla musica fin da bambino: il Maestro ha iniziato a suonare a 6 anni ed esordito professionalmente a 15. E già questo vuol dire qualcosa. Biglietti a 20 euro (casse di via Borgnini e via San Giovanni aperte dalle 19.30). All’organizzazione del concerto, inserito in Monferrato Jazz Festival, concorre il Circolo Filarmonico Astigiano. Foto di Roberto Signorini