Doppio appuntamento per un doppio anniversario: sabato 12 febbraio, dalle 10 alle 12, nella piazza interna dell’ospedale, l’Oncologia del Massaia festeggerà i primi 20 anni del day hospital insieme ai primi 10 anni di attività del Pulmino Amico.
Sono stati quattro operatori, due medici e due infermiere, il 14 febbraio di 20 anni fa, ad aprire nel vecchio ospedale di via Botallo il day hospital, che ha visto crescere progressivamente utenti e personale. “Un aumento costante – spiega Franco Testore, primario di Oncologia – che dipende dall’aumento dei malati, ma anche dal miglioramento dei risultati delle cure, cambiate per l’80% in 20 anni, e dal numero sempre maggiore di pazienti liberi dalla malattia, visitati periodicamente in ambulatorio. Alcuni tumori possono diventare patologie croniche: le cure si prolungano nel tempo e le terapie sono più tollerabili rispetto al passato”.
La permanenza in day hospital si limita, in molti casi, solo al tempo necessario per il prelievo e per la visita di controllo, visto che si utilizzano sempre più frequentemente i dispositivi di infusione portatili e le chemioterapie orali che il paziente può assumere a casa. Ogni mese, sono circa 1450 le visite oncologiche ambulatoriali assicurate, mentre nel 2010 sono stati 708 i pazienti curati in ambulatorio.
In questi 20 anni, intanto, è stato istituito il reparto di Oncologia (fino al 1999 era un’attività della Medicina Interna), spostatosi nel 2005 al Cardinal Massaia, e gli operatori sanitari e amministrativi sono ora 28. Da tempo la struttura è parte integrante della rete oncologica del Piemonte e Valle d’Aosta e il proprio Centro accoglienza e servizi (Cas), che funziona secondo le linee guida regionali, fornisce al paziente tutte le informazioni sulle prestazioni, le modalità di accesso, le prenotazioni, il supporto per affrontare la malattia e gestisce il suo percorso di cura anche dal punto di vista burocratico.
I punti di forza dell’Oncologia si riassumono nella ottima qualità della pratica clinica (nel 2007 il reparto ha ottenuto l’Accreditamento all’Eccellenza), nell’innovazione tecnologica (prima struttura in Italia ad adottare un sistema gestionale informatizzato della cartella clinica e un collegamento informatico con i medici di famiglia), nella ricerca clinica (attiva dal 1986, con un data manager dedicato, finanziato dalla Fondazione CRAT) e nella forte collaborazione con il volontariato. Con l’istituzione, nell’ambito del reparto, della struttura di Cure palliative da due anni, l’obiettivo è prolungare anche sul territorio il percorso di cura iniziato in reparto, per tutto il tempo in cui il paziente ne ha necessità, soprattutto nelle fasi avanzate delle neoplasie ancora non guaribili.
In continua crescita sono anche le cifre del Pulmino Amico dell’Astro, gestito con la collaborazione dell’associazione Progetto Vita: nell’ultimo anno i tre mezzi (è in arrivo il quarto) hanno percorso 80 mila chilometri, alla loro guida si sono alternati 145 “autisti amici” per assicurare 1350 passaggi a 1100 pazienti che necessitavano di essere trasportati da casa all’ospedale e viceversa. 
È un servizio gratuito, che non sostituisce il trasporto sanitario, ma serve proprio a chi è in difficoltà a raggiungere il Massaia, “un aiuto amichevole, che diventa spesso fondamentale per poter affrontare le cure, se si considera che nell’Astigiano, due terzi dei comuni non hanno una stazione ferroviaria e molti altri non dispongono di un servizio di bus con orari compatibili con quelli ospedalieri”, rileva Testore.