Assemblea pubblica oggi, lunedì 19 novembre, in piazza San Secondo per fare il punto sulle emergenze abitative ad Asti. Ad organizzare l’incontro, che si svolgerà dalle 17 alle 21, il coordinamento Asti Est che da sempre si occupa del diritto all’abitare. “Basta con le devastazioni sociali ed ambientali – si legge nel volantino -. Non pagheremo la vostra crisi”. Secondo i volontari del coordinamento ad Asti esiste una realtà complessa e di emergenza fatta di  una quarantina di persone/famiglie che hanno messo in atto gesti di disobbedienza civile per tutelare il loro diritto ad una casa, un centinaio di famiglie censite come “emergenze abitative”, che hanno già subito o stanno per subire uno sfratto per morosità e 700 soggetti, in condizioni abitative spesso insostenibili, iscritti alle graduatorie Atc “Ad Asti esiste una fascia sempre più ampia di popolazione a cui il diritto all’abitare è stato negato – spiegano i volontari -, ma di contro c’è un mercato immobiliare, escludente per la fascia di popolazione suddetta, generoso, però,  per i ceti medio/alti (ex carceri di via Testa, grattacieli della Torretta, altre abitazioni di lusso), speculativo e non rispettoso dei limiti ambientali dei territori (cementificazione record, lottizzazione di aree agricole, insediamenti incongrui con la storia e le naturali potenzialità del territorio), che ha disseminato le città di alloggi e manufatti edilizi non utilizzati (2500 alloggi sfitti, edifici dell’asl e altri enti, edifici in vendita giudiziaria e altri di proprietà di banche e immobiliari), ha fatto scempio di valori paesaggistici e adesso, su queste macerie, in una irresponsabile coazione a ripetere, annuncia altre imprese (Torre dell’acquedotto e la città ancora disseminata di piani esecutivi convenzionati di libera iniziativa)”. Per uscire da questa situazione per il coordinamento Asti Est è necessario fra le altre cose dare subito risposte concrete ai bisogni e ai diritti negati e indurre la giunta comunale a dotarsi di adeguati strumenti di democrazia partecipata.