Il 20% della popolazione astigiana ha l’abitudine di fumare: il vizio della sigaretta coinvolge soprattutto (33,3%) soggetti tra i 35 e i 49 anni, in prevalenza maschi. Sono alcuni dati emersi, oggi, alla Giornata mondiale senza tabacco ospitata dal Cardinal Massaia.
“Nella nostra provincia la percentuale dei fumatori in rapporto alla popolazione – ha indicato la dottoressa Lucia Occhionero, primario di Pneumologia – è leggermente inferiore a quella regionale. Si tratta di un dato stabile e ormai consolidato dopo il forte calo del numero di fumatori registrato, a livello nazionale, tra il 1960 e il 2006. Anche nella nostra Asl la prevenzione è stato, ed è, un ambito privilegiato di lavoro”.
La pneumologa ha ricordato i numerosi progetti condotti dagli operatori socio-sanitari: tra questi “Tabacco, meglio non provare”, che ha coinvolto 585 studenti delle superiori, e “Comuni liberi dal fumo”, con azioni informative per i dipendenti comunali di Agliano Terme, Costigliole, Nizza Monferrato e momenti di sensibilizzazione per gli allievi, impegnati in classe a realizzare appositi poster.
Nei due Centri antifumo ospitati al Sert di via Baracca e alla Pneumologia del Massaia, agli utenti interessati ai programmi di disassuefazione è stata garantita facilità di accesso ai servizi, orari flessibili per colloqui personalizzati e un monitoraggio a 3, 6 e 12 mesi dalla conclusione del ciclo di sedute individuali (una decina complessivamente).
Tuttavia se il dato generale indica come stabile il numero di fumatori, quello che riguarda i giovani è in aumento. Più in generale convincere i fumatori a “darci un taglio” continua a non essere facile: “L’abitudine alla sigaretta viene vissuta come un vizio, non come una malattia –  conferma la dottoressa Occhionero – E’ allora molto importante che gli operatori dei vari servizi continuino a lavorare in rete, come già da tempo stiamo facendo”.
“L’Asl astigiana – ha ricordato Massimo Uberti, direttore sanitario d’Azienda – ha ormai alle spalle un lungo lavoro. Dal 1998 ha avviato progetti per la promozione della salute e non solo per la cura del malato. E’ dunque motivo di soddisfazione l’essere stati prescelti dalla Regione, oggi, per ospitare al Massaia la Giornata senza tabacco”.
Altri dati e contributi sono arrivati da funzionarie e dirigenti della Regione (Mariateresa Revello, Elena Coffano, Silvia Maria Venutti) e dell’Ufficio scolastico regionale (Angela Donna). Il docente universitario Fabrizio Faggiano ha esposto i risultati di uno studio finalizzato a indagare il potere di condizionamento del fumo, nel cinema, tra i giovani. Partendo da una constatazione più generale: “I ragazzi che hanno genitori, fratelli o amici che fumano, non percepiscono la pericolosità del tabacco: pensano sia una cosa normale. I dati, invece, indicano che in Piemonte la dipendenza dalla sigaretta determina 7 mila morti all’anno e 15 mila ricoveri. La nostra indagine, che ha coinvolto 16.500 ragazzi di sei Paesi europei, prova che il fumo nei film è un fattore di rischio rilevante”.
L’indagine ha coinvolto studenti della  seconda media inferiore e prima superiore.
Si è partiti dall’analizzare la presenza di scene di fumo (1700) nei 250 film più visti dal 2004 al 2009 per Paese di produzione (84,7% in Italia, 64,1% negli Stati Uniti). Restringendo il numero a 50 pellicole, è stato chiesto ai ragazzi di indicare quante ne avessero viste: 21.
“Si stima – ha spiegato Faggiano – che in Italia oscilli tra il 20 e il 40% la percentuale di adolescenti che non avrebbero iniziato a fumare se non fossero stati sollecitati a farlo attraverso il cinema. E’ dunque necessario intervenire per cercare di arginare il problema”.
Qualche curiosità: è “Blow”, storia di un trafficante di droga girata nel 2001 da Ted Demme, ad aver maggiormente invogliato i giovani a fumare, mentre tra le produzioni italiane quella che contiene il maggior numero di scene con la sigaretta è “Romanzo criminale” di Michele Placido (seguono “Saturno contro” di Ferzan Ozpetek e “Tutta la vita davanti” di Paolo Virzì).
E la stessa modalità persuasiva che ha il cinema verso il fumo si riscontra anche verso l’alcol, che tiene banco nei cinepanettoni natalizi.