Cosa accadrà ad Equitalia il 30 giugno prossimo? E’ la domanda che ci si pone in questi giorni visto che si avvicina il nuovo termine della legge 70 del 2011 che esclude il più noto esattore italiano dalla riscossione dei tributi locali. Se non interverranno nuove proroghe, questa volta Equitalia dovrà farsi da parte e i comuni dovranno inventarsi in poche settimane un sistema alternativo per riscuotere le proprie tasse. Incombe infatti la prima rata della Tares (la ex tassa rifiuti) che, dopo lo spostamento dell’acconto Imu di giugno sulla prima casa, rappresenterà la principale fonte di entrate per le amministrazioni locali. In attesa di un’eventuale nuova proroga dei termini (nel nostro Paese sempre possibile fino all’ultimo giorno) si sta diffondendo in diverse amministrazioni comunali un clima di incertezza, che talvolta trascende addirittura nel panico. A gettare benzina sul fuoco ci ha pensato la stessa Equitalia, che qualche giorno fa ha dichiarato ufficialmente la cessazione di ogni attività di riscossione per conto degli enti locali, invitando tutti gli enti interessati a interrompere la consegna dei nuovi ruoli. La loro riscossione potrebbe andare a rischio esclusivo dei creditori, con la beffa della richiesta di rimborso delle spese di riscossione sostenute. Maggiori informazioni e approfondimenti sulla Gazzetta d’Asti in edicola da venerdì 24 maggio.