Il ministro del Turismo Massimo Garavaglia questa mattina è venuto in visita ad Asti ospite dell’Ente Parco Paleontologico Astigiano che in collaborazione con la Fondazione Asti Musei ha organizzato una tavola rotonda dal titolo “Identità, cultura e territorio: dai fossili all’oro del Monferrato”.
Al centro del dibattito, moderato dall’ex assessore alla Cultura Massimo Cotto, la volontà di valorizzare le bellezze e le unicità del territorio.
E proprio sugli unicum della nostra terra e sulla necessità e i tentativi che da tempo si stanno portando avanti di fare conoscere i “contenuti” di Asti, della provincia e del Monferrato ci si è soffermati a lungo.
Il sindaco Maurizio Rasero si è appellato al ministro chiedendogli e consigliandogli di “ascoltare i territori”.
Rasero nel suo intervento ha sottolineato anche come ad Asti manchi una struttura ricettiva capace di accogliere grandi numeri di turisti.
Il presidente della Provincia Paolo Lanfranco ha, invece, esplicitato la necessità di uscire da una dimensione comunale.
L’onorevole Andrea Giaccone nel ringraziare Garavaglia per aver contribuito alle riaperture ha puntato molto sulla sinergia tra enti e territorio: “Abbiamo un patrimonio fossilifero che merita ancora più rilancio perché è un unicum della nostra terra”. A livello di reperti fossili Asti è terza a livello mondiale, dietro solo alla California e a una Regione della Germania hanno spiegato gli organizzatori del convegno, e questa è una realtà su cui puntare anche a livello turistico.
E proprio il presidente del Parco Paolontologico Astigiano Livio Negro ha rimarcato la candidatura della nostra area fossilifera a patrimonio Unesco, chiedendo al ministro un supporto su questo percorso intrapreso ormai un anno fa quando cioè il Paleontologico è entrato a fare parte della rete della fondazione Asti Musei.
“In questi ultimi anni le realtà turistiche e culturale hanno avuto dei grandi problemi dettati dalle chiusure imposte dalla pandemia – ha dichiarato il presidente di Asti Musei Mario Sacco -. Ma il nostro sistema è capofila in Italia e siamo riconosciuti a livello nazionale”.
All’incontro anche Gianluca Forno, presidente del distretto Paleontologico di cui fanno parte 73 comuni, non solo dell’Astigiano, che ha sottolineato l’importanza della sinergia tra privati e istituzioni.
Il discorso del ministro Garavaglia
“In questi ultimi anni di pandemia abbiamo scoperto che gli italiani conoscono poco l’Italia – ha commentato Garavaglia sul palco assieme al vicepresidente della Regione Fabio Carosso, al presidente di Piemonte Incoming Andrea Cerrato, del professore universitario Luigi Berzano e di Luigi Coppo della cantina Coppo di Canelli -. Abbiamo delle potenzialità elevate e dobbiamo partire dai fondamentali”.
Se prima del covid i turisti erano percentualmente metà italiani e metà stranieri oggi la situazione è molto cambiata. “I flussi turistici sono cambiati e cambieranno ancora strutturalmente – ha aggiunto il ministro -. Per questo è necessario partire dalla consapevolezza della potenza del territorio”.
Per Garavaglia bisogna rendere organico contenuto e contenitore facendo conoscere le unicità e le esperienze da vivere in un territorio operando molto anche a livello di comunicazione”.
“A gennaio l’Italia è prima al mondo nelle mete cliccate sui motori di ricerca dai millennials ma a dicembre, a consuntivo fatto, siamo quinti” – ha concluso -. Vuole dire che c’è chi ha meno attrattive di noi ma è più bravo a venderle. Questo merita una riflessione”.
Il ministro in conclusione della tavola rotonda ha visitato Palazzo Mazzetti, è stato accolto in Municipio e ha fatto visita all’info point della Lega in corso Alfieri.
Foto di Roberto Signorini