Sta prendendo forma il nuovo Museo Paleontologico al Michelerio: più esteso rispetto alla sala temporanea che ha accolto per anni le collezioni, sarà collocato nei suggestivi spazi sotterranei che già ospitano l’acquario preistorico. Chiuso a dicembre anche per permettere lavori urgenti di adeguamento alle normative di sicurezza, il Museo dei fossili sarà pronto nelle prossime settimane per accogliere le prime scolaresche. Dei reperti, la prima a “provare” i nuovi ambienti è stata la Viglianottera, la grande balena di oltre otto metri di lunghezza arrivata ad Asti nel 2013 dentro a sette grandi casse provenienti dal Museo regionale di scienze naturali di Torino. Nei giorni scorsi, per la seconda volta in pochi anni, le sue grandi vertebre di tre milioni e mezzo di anni fa, insieme al cranio con la mandibola allungata, sono stati smontati e ricomposti: un lavoro delicato e accurato svolto dal personale del Parco paleontologico astigiano sotto la regia del conservatore del museo, il paleontologo Piero Damarco. Ora il cetaceo occupa la parte centrale della sala ipogea e nei prossimi giorni avrà intorno a sé le balene di Chiusano, Portacomaro, San Marzanotto, i delfini di Belangero e Settime. Poi toccherà alle collezioni di conchiglie, resti di vertebrati, foglie fossili e molto altro. “Veder rinascere il museo in una dimensione più ampia e attraente, in attesa di poter contare in futuro sulla restaurata ex chiesa del Gesù, è una sensazione di grande emozione – dice Gianfranco Miroglio, presidente del Parco paleontologico astigiano – Siamo certi che chi visiterà gli spazi ricaverà le stesse positive impressioni. Non bisognerà attendere molto: l’inaugurazione si terrà a marzo, ma già in febbraio il museo sarà aperto sia alle scuole che ai cittadini”. In attesa di fissare la data si perfezionano alcune idee per sorprendere i visitatori in occasione del taglio del nastro: “Di più non vogliamo anticipare – commenta Miroglio – ma è sicuro che l’evento, insieme alle iniziative che gli ruoteranno intorno, fa