Sarà un lavoro che durerà 15 mesi, il censimento del patrimonio immobiliare presente nel territorio comunale di Asti: i risultati non si avranno che nella primavera del 2014. Il progetto dell’amministrazione cittadina, presentato questa mattina in Sala Giunta alla presenza del vice sindaco e assessore all’urbanistica Davide Arri, coinvolge tre assessorati: Urbanistica, Servizi Demografici e Servizi Informatici. “I dipendenti dei tre settori del Comune che si dedicheranno al censimento, lo faranno senza ulteriori costi per la macchina comunale”, ha precisato Arri. Tutto è partito il 12 giugno scorso, quando in consiglio comunale il Movimento 5 stelle ha presentato una mozione per il “Censimento degli immobili sfitti o non utilizzati”; insieme alla mozione, veniva proposta una scheda di indagine conoscitiva elaborata dal Forum italiano dei Movimenti per la terra e il paesaggio, finalizzata a reperire le informazioni necessarie al censimento. Durante i lavori verranno attinti dati da 7 fondi diversi: il Prg del Comune, il Catasto, la banca dati Siatel (sistema informatico del Ministero delle Finanze), banca dati Tia (tariffa di igiene ambientale), database Apsystems (applicativi del Comune di Asti), censimento Istat 2011, archivi dei vari settori comunali. I 15 mesi previsti di durata della ricerca, sono a loro volta divisi in 5 diverse fasi: 2 mesi per l’analisi delle fonti, uno per la valutazione della scheda di indagine, 9 per la creazione del dato finale, 2 per la sintetizzazione dei risultati, e uno per la compilazione della scheda di indagine. Diversi e molto importanti i risvolti di questo studio. “Ci fornirà, ad esempio, una radiografia della composizione socio – economica del territorio, e ci dirà quali sono gli elementi utili per la pianificazione urbanistica di Asti. Inoltre, anche se è una ricerca non finalizzata per queste conoscenze, farà emergere dati utili per la lotta all’evasione e all’abusivismo edilizio, fenomeno per altro pressochè assente ad Asti” ha concluso Arri. Uberto Ghia