ferreroLa Giunta regionale, su proposta dell’assessore Giorgio Ferrero, ha approvato i criteri per la pubblicazione dei primi due bandi del nuovo Programma di Sviluppo Rurale sugli ammodernamenti delle aziende agricole e l’ammodernamento delle aziende dei giovani agricoltori. I bandi riguarderanno nello specifico il “miglioramento del rendimento globale e della   sostenibilità delle aziende agricole” e il “miglioramento del rendimento globale e della   sostenibilità delle aziende agricole dei giovani agricoltori”. Il primo avrà una dotazione di 50 milioni di euro, mentre il secondo godrà di una dotazione di 30 milioni. Entrambi saranno varati a breve con specifiche determine   della direzione regionale agricoltura. “Finalmente si parte”, commenta l’assessore Ferrero, “rispettando gli impegni che avevamo assunto con l’approvazione ufficiale del Psr a fine ottobre e dopo la costituzione del comitato di sorveglianza, meno di un mese fa”. “I due primi bandi centrano due obiettivi essenziali per l’agroalimentare piemontese e il suo sviluppo. Da una parte gli investimenti per l’ammodernamento delle aziende agricole, necessario per tenere il passo della concorrenza e valorizzare l’eccellenza dei   nostri prodotti. Dall’altro il sostegno agli investimenti effettuati dai giovani agricoltori, fondamentale per il futuro della nostra agricoltura, dato il patrimonio di energie e di   creatività che dai giovani può venire. Gli elementi di novità introdotti ruotano attorno ai principi di maggiore semplificazione e rigore, nonché all’esclusione delle pratiche le   cui dichiarazioni non sono corrispondenti ai criteri”.  In particolare emerge l’attenzione per la semplificazione e la qualità degli investimenti; ciò significa non un unico bando pubblicato, bensì più bandi   programmati, che consentono la pianificazione degli investimenti. Ne sono previsti 4 a distanza di 12 mesi. L’altra novità riguarda l’introduzione di un punteggio minimo di ingresso, grazie al   quale sarà possibile selezionare la qualità dei progetti presentati. Non è previsto lo scorrimento delle graduatorie, ma l’utilizzo delle economie sui bandi successivi; infine, la suddivisione del budget tra montagna e il resto del territorio regionale, con   l’obiettivo di tutelare le aree e il tessuto imprenditoriale più fragile della nostra Regione. Il massimale di investimento per ogni singola azienda è fissato in 250 mila   euro, (+ 50 mila rispetto all’ultima programmazione).