Pazienti e non, giovani o anziani, ma tutti con lo stesso interesse: approfondire le malattie cardiovascolari e i servizi assicurati dal Cardinal Massaia. Una quarantina di persone ha esaurito i posti a sedere, sabato scorso, nella sala riunioni dell’Elettrofisiologia-Emodinamica per ascoltare le relazioni dei medici e poi visitare gli ambulatori cardiologici.
Una possibilità  offerta dalla campagna nazionale di sensibilizzazione “Per il tuo cuore”, promossa dall’omonima Fondazione dell’Associazione nazionale medici cardiologi ospedalieri (ANMCO) e a cui ha aderito, come ormai di consueto, anche la struttura del Massaia.
Molte le domande, anche curiose, rivolte agli esperti dal pubblico (età media 60 anni, con soggetti intorno ai 25 e anziani oltre gli 80). Tra queste: come si riconosce l’infarto? Quanto durano le batterie del pacemaker? Ma i cateteri come fanno a salire al cuore attraverso le vene?
Le patologie principali sono state tratteggiate da Marco Scaglione, a capo del reparto, che ha anche ripercorso la storia dell’unità coronarica e della terapia intensiva nell’ospedale cittadino (dalla Sala Botallo del vecchio nosocomio alla moderna UTIC del Massaia) e ricordato come la Cardiologia astigiana sia centro di riferimento nazionale per le aritmie.
Poi è toccato ad altri due medici del reparto. Attilio Luca Capello ha spiegato, tra l’altro, come funziona la rete regionale delle sindromi coronariche acute, mentre Alessandra Truffa Giachet si è soffermata su alcuni esami in particolare, come la coronorografia.
E’ poi seguita la visita agli ambulatori, condotta dai cardiologi Mauro Alciati e Attilio Luca Capello con l’infermiera Antonella Tralli, e nelle sale interventistiche sotto la guida, oltre che di Scaglione e Truffa Giachet, della caposala Caterina Franco e di Gabriella Amerio, Giuseppe Liccardi, Gerardo Di Filippo (infermieri), Mariuccia Farotto (operatrice socio sanitaria), Manuela Appendino (supporto tecnico nelle sale di Elettrofisiologia), Mario Rizzo (tecnico di radiologia).
Scaglione ha ricordato “l’importante lavoro di squadra svolto, con dedizione e spirito di sacrificio, dal nostro personale”: in organico, complessivamente, una cinquantina tra medici, infermieri, operatori socio sanitari e tecnici.