I due milioni di euro che la Regione ha stanziato da febbraio ad oggi per realizzare progetti di innovazione delle imprese piemontesi nel settore della banda larga per superare il digital divide sono andate letteralmente a ruba.
Il bando WISP (Wireless Internet Service Provider), la misura prevista dal Piano strategico regionale per il comparto dell’ICT per favorire la diffusione e un miglior utilizzo della rete aveva come beneficiari i provider appunto che forniscono le strutture e i servizi di banda larga senza fili, ma con ricadute generali sul territorio in termini di competitività, promozione di nuova imprenditorialità tecnologica e non, di accesso alla rete per i cittadini.
“I 17 progetti già presentati – dice Massimo Giordano, assessore regionale allo Sviluppo economico e all’Innovazione – hanno elementi fortemente innovativi come, per esempio, l’attenzione al risparmio energetico. Il contributo pubblico, unito al cofinanziamento privato stimato in ulteriori 2 milioni, consentirà da un lato di adeguare le reti dei WISP alle esigenze del territorio e, dall’altro, di accrescere l’utilizzo e l’efficienza delle infrastrutture WI-PIE e dei nodi nei capoluoghi di provincia, già messi a disposizione degli operatori privati tramite il consorzio Top-ix”.
L’iniziativa, che si inserisce nell’attività che da tempo la Regione porta avanti per la costruzione di una sorta di territorio digitale, è cofinanziata dal Fondo europeo di sviluppo regionale nell’ambito del titolo dedicato alla competitività e all’occupazione.
“La misura regionale risulta in questo senso strategica – continua Giordano – perché va a sostenere direttamente l’introduzione di innovazione nel settore attraverso nuovi servizi e nuove soluzioni. Per questo bando inoltre abbiamo avuto un occhio di riguardo per la semplificazione burocratica: i progetti che sono stati esaminati in tempo reale, grazie anche a processi di dematerializzazione dei documenti e all’uso di strumenti informatici come la posta elettronica certificata. Le attività sono pronte a partire, i primi risultati sul territorio sono attesi per i primi mesi del 2013, mentre il totale dei progetti si concluderà nei prossimi 18-24 mesi”.
L’agevolazione è costituita da un contributo a fondo perduto, la cui intensità varia da un minimo del 40% fino a un massimo del 90% dei costi ammissibili, per un importo massimo pari a 135mila euro.