Nei giorni scorsi è stato organizzato un incontro presso il Servizio Agricoltura, Caccia, Pesca della Provincia di Asti, per coinvolgere tutti i portatori di interesse e discutere alcuni complessi argomenti e problematiche causate dalla eccessiva proliferazione della specie cinghiale. All’incontro, coordinato dal Dirigente del Servizio Paolo Guercio, sono stati invitati i componenti del Tavolo di Coordinamento di controllo e gestione del cinghiale, le Organizzazioni Professionali Agricole, le Associazioni Venatorie, l’Ente Parchi Astigiani, i Presidenti degli Ambiti Territoriali di Caccia, nonché i Capi delle squadre di caccia al cinghiale. E’ intervenuto il Commissario Straordinario della Provincia di Asti Alberto Ardia, che, prendendo atto della difficile situazione, ha auspicato il coinvolgimento di tutti, in particolare degli assessorati regionali competenti (Agricoltura e Parchi) affinché possano essere individuate e attuate strategie efficaci di contenimento dell’animale selvatico a livelli compatibili con le attività agricole. La Provincia si è già fortemente impegnata al riguardo, adottando lo scorso gennaio una Deliberazione del Commissario, in cui è stato approvato un piano straordinario di controllo realizzato nel trimestre febbraio – aprile, con la partecipazione di tutte le squadre di cacciatori operanti sul territorio provinciale. I risultati conseguiti sono da ritenersi soddisfacenti, in quanto il prelievo di cinghiali dal territorio è stato di circa 450 soggetti; in tal modo si è potuto realizzare un parziale riequilibrio della specie, ma ancora non sufficiente, dal momento che i danni arrecati in questo periodo alle semine di mais sono tuttora ingenti. Per questi motivi, si sono analizzate le nuove linee guida approvate dalla Regione per provvedere alla revisione degli atti gestionali, finalizzata ad adeguare la regolamentazione vigente degli Ambiti Territoriali di Caccia ai nuovi criteri, con l’obiettivo di ottimizzare lo sforzo di caccia del cinghiale e di conseguire una significativa riduzione dell’impatto della specie sulle attività antropiche. Al termine dell’incontro, tutti i partecipanti hanno concordato sulla necessità di coniugare una gestione efficace della specie cinghiale, per far drasticamente diminuire sia i danni alle produzioni agricole sia il numero dei sinistri stradali, con la conservazione e la tutela di altre specie faunistiche che risultano in difficoltà a causa  delle modificazioni climatiche e ambientali.