papa francesco e papa benedetto viEra l’11 febbraio 2013, un anno fa, quando alle 11,46 arrivò, inattesa e imprevedibile, la rinuncia al pontificato da parte di Benedetto XVI perché, spiegò Ratzinger, “per annunciare il Vangelo è necessario il vigore sia del corpo, sia dell’animo, vigore che in me è diminuito”. Fu un fulmine a ciel sereno come disse il decano del collegio cardinalizio Angelo Sodano, la notizia fece immediatamente il giro del mondo, i commenti si inseguirono. Dal momento dell’annuncio, in latino, durante durante il concistoro per la canonizzazione dei martiri di Otranto, si aprirono settimane di grande concitazione, non solo nella Chiesa. Sono trascorsi 12 mesi intensi, che hanno reso possibile la metabolizzazione di quella che oggi è percepita come “un atto di governo”, e  dopo i primi momenti di sconcerto, ormai non stupisce più vedere in Vaticano un Papa e  un Papa emerito. Ratzinger parla oggi di una grande identità di vedute, un’amicizia di cuore con Papa Francesco, il cui pontificato Ratzinger assicura di sostenere nella preghiera.