SONY DSCVerdeterra riprende a camminare nella natura: sabato 14 giugno l’Associazione culturale Comunica e l’Ente Aree Protette Astigiane proporranno un’inedita passeggiata sulle tracce del gambero d’acqua dolce e di altri macroinvertebrati. L’uscita si terrà, alle 14.30, nel parco naturale di Rocchetta Tanaro e sarà limitata alle prime trenta persone che si prenoteranno al 335.6672029 (le iscrizioni sono già in corso, la partecipazione è gratuita). Due guide esperte, il guardiaparco Francesco Ravetti e il biologo Tiziano Bo, condurranno la camminata lungo il rio Ronsinaggio, uno dei due torrenti interni al parco di Rocchetta (l’altro è il rio Rabengo) che custodiscono il gambero, presenza preziosa perché testimonia una buona qualità dell’acqua. I partecipanti saranno invitati a studiare le caratteristiche del bosco che accoglie il Ronsinaggio e, in particolare, a osservare l’habitat del rio, con particolare attenzione ai piccoli indicatori biologici che lo popolano. Strada facendo, Ravetti e Bo racconteranno di una ricerca condotta alcuni anni fa sul gambero di fiume in tre piccoli corsi d’acqua dell’Astigiano (oltre ai due del parco di Rocchetta, il rio Cipollina nella riserva di Valleandona). Notizie scientifiche e curiosità sono racchiuse nel “Manuale per il riconoscimento dei principali gruppi di macroinvertebrati bentonici fluviali”, quaderno scientifico, edito dalle Aree Protette Astigiane, che sarà possibile acquistare al termine della camminata. Un’altra passeggiata, dal taglio didattico, ha intanto coinvolto sabato scorso i trenta studenti iscritti al primo anno del corso di laurea in Infermieristica dell’unbiversità astigiana: la visita guidata al quartiere San Fedele ha permesso loro di approfondire (per molti di loro di scoprire) il caso dei pozzi privati contaminati da cromo esavalente e solventi clorurati. Dopo aver acquisito informazioni attraverso gli interventi di Valentino Aloi, abitante del quartiere, Silvana Benedetti, tecnico Arpa, Laura Nosenzo, giornalista, i ragazzi hanno esaminato con Roberto Russo, presidente del corso di laurea, i principi su cui si fonda uno studio epidemiologico. La lezione ha preso in considerazione i risultati dei controlli sanitari che coinvolsero un campione della popolazione di San Fedele nei primi Anni Duemila. Altri contributi, durante la lezione, di Tiziana Stobbione, referente del corso, e Roberto Gerbi, direttore sanitario dell’ospedale Cardinal Massaia.