Il Palio di Asti rappresenta una delle manifestazioni più importanti che abbiamo nella nostra città, sia  dal punto di vista del valore storico sia dal punto di vista della partecipazione turistica.  Come tale deve essere sponsorizzata con ogni mezzo possibile per far si che quello che viene  considerato il Palio più antico d’Italia raggiunga la notorietà più ampia possibile.  Partendo da questo presupposto mi chiedo e domando, quindi, all’amministrazione comunale il  motivo per il quale andando all’indirizzo www.palio.asti.it, che dovrebbe rimandare al “Sito Ufficiale del  Comune di Asti” (come si può leggere in qualche vecchio screenshot della pagina principale reperibile  sul Web, con tanto di indirizzo web scritto a caratteri cubitali) si arriva invece su una pagina di  “Domain Parking” (ovvero una pagina con inserzioni pubblicitarie casuali e senza nessun contenuto).  Per arrivare al sito internet ufficiale bisogna quindi o cercarlo nei meandri del sito del Comune o  continuare a cliccare sui risultati che i principali motori di ricerca restituiscono digitando “Palio di Asti”  sperando prima o poi di trovare quello giusto.  Da una amministrazione “smart” come vorrebbe essere questa, che sforna App con la stessa velocità  con cui una gatta frettolosa sforna gattini, mi sarei aspettato un’analisi più approfondita sul rapporto  costi/benefici della soppressione di un reindirizzamento così ben quotato dai motori di ricerca.  Costi che, ci tengo a precisare, sono minimi visto che si parla di qualche DECINA di Euro l’anno  (come è facile verificabile sui principali siti di hosting nazionali), molto meno rispetto a quello che si è  speso per “personalizzare” App già esistenti.  Senza contare che quel portale risulta l’unico accesso “ufficiale” al mondo del Palio vista l’assenza del  Palio dai principali Social Network, di cui il Sindaco mi pare di capire riconosca l’importanza in fatto di  promozione.  Inoltre, se si fa un Whois (servizio che permette di sapere a chi è intestato un dominio internet) risulta  ora intestato a tal Simone Ferracuti, un signore che di lavoro fa la compravendita di indirizzi internet.  Nel migliore dei casi, quindi, se si volesse recuperare l’indirizzo rimandante al “Sito Ufficiale del  Comune di Asti” si potrà farlo, ma pagando a caro prezzo.  Indirizzo che ormai faceva parte del brand del Palio al punto da essere presente su molti portali  turistici sia dell’Astigiano che di posti più lontani sotto la voce “Ulteriori Informazioni”, informazioni che  d’ora in poi sarà più complicato reperire.  Chiedo dunque al Sindaco e all’assessore delegato se si tratta di una dimenticanza o è stato  volontariamente chiuso per risparmiare qualche decina di Euro in bilancio a discapito della  promozione del Palio? La scelta adottata, in entrambi i casi, risulta ai miei occhi veramente poco  “smart”.   Davide Scaiola Segretario Cittadino Lega Nord di Asti