oscar-giannino-fermare-il-declino-770x577Oscar Giannino, giornalista economico, giovedì  19 settembre è intervenuto nell’ex Sala Consigliare del Comune di Asti per l’incontro di presentazione dell’associazione Gli Argonauti. I promotori dell’associazione avevano aderito l’anno scorso a “Fermare il declino”, movimento promosso da Giannino che ha poi partecipato alle ultime elezioni politiche, non riuscendo però ad entrare in Parlamento. A questo insuccesso aveva contribuito anche la scoperta della falsità del curriculum accademico più volte vantato dal giornalista. Come era nata l’idea di “Fermare il declino”? E’ nota la scala delle priorità delle cose da fare In Italia. Si è trattato solamente all’inizio di mettere giù un appello e condividerlo con un po’ di intellettuali. Successivamente in otto settimane (tra dicembre e febbraio di quest’anno) abbiamo dimostrato, con pochi soldi tutti raccolti tra noi e i sostenitori, che era possibile mettere in discussione un bel po’ di voti. Non avete avuto l’impressione di avere creato un gruppo troppo elitario, con molti intellettuali e poco seguito tra i cittadini comuni? Può essere. Ma sfido chiunque a ottenere risultati simili in sole otto settimane. Poi per quanto riguarda quello che mi è successo si sono mobilitati potenti interessi. Io ho lavorato 30 anni sotto gli occhi di tutti senza mai utilizzare millantare niente per ottenere posti pubblici e privati. Il problema è che alcuni (deboli) anche tra i miei fondatori sono stati travolti da fortissime pressioni. I meccanismi della legge elettorale hanno consentito anche a movimenti meno votati del vostro ma associati in coalizione ad altri più grandi di trovare una rappresentanza in Parlamento. A posteriori ritiene sbagliata la scelta della corsa elettorale solitaria? Io mi sono battuto pubblicamente per alleanze. Altri fondatori invece hanno voluto fare i duri e puri anche se poi non si sono candidati.    Michele Cascioli