Porzia Quagliarella, teologa, psicologa e psicoterapeuta, è stata tra le protagoniste alle celebrazioni per gli 80 anni di attività del Cif, Centro italiano femminile.
Qual è il suo rapporto con il Cif?
“Sono socia dal 2000 e sono nella presidenza nazionale. Inoltre sono presidente provinciale Cif Andria-Trani-Barletta”.
Quando 80 anni fa è nato il Cif ha rappresentato un punto di riferimento per le donne. Com’è cambiato il suo operato nel tempo?
“Inizialmente il Cif è nato sulla spinta di Pio XII che voleva ricostruire il tessuto sociale dopo la guerra, partendo dal genio femminile e dal ruolo che la donna poteva avere all’interno della società. Da allora c’è stata una grande evoluzione. Se in principio si voleva sostenere la donna a vivere certi valori all’interno delle proprie famiglie, successivamente è stato un sostegno anche nell’ambito lavorativo. E’ per questo che sono nati consultori, laboratori artigianali e altre realtà che aiutassero le donne a crescere dal punto di vista sociale e culturale. Si può dire che il Cif si è occupato sempre di promuovere l’empowerment delle donne”.
Di cosa si occupa oggi principalmente?
“Oggi il Cif ha ancora tanto da offrire, innanzi tutto in quella che io definisco la sororità, la solidarietà tra donne: la complicità, la capacità di sostenersi a vicenda, senza invidie, promuovendo iniziative che siano di aiuto e supporto”.
L’intervista completa sul numero della Gazzetta d’Asti in edicola da venerdì 31 ottobre 2025
Laura Avidano


