Gent. Direttore, ho letto con interesse gli approfondimenti dedicati dai giornali locali alla nuova sede del “CPIA” (Centro Provinciale Istruzione Adulti, ex CTP) e delle sue attività . Come educatore volontario ho avuto più di un’occasione negli anni di collaborare con gli insegnanti delle “ex 150 ore” per aiutare alcuni adulti a raggiungere il traguardo della terza media.   Grazie al Dirigente e a tutto il corpo docente la nostra collaborazione non si è mai risolta nel memorizzare nozioni per passare l’esame, si è sempre tradotta in un anno scolastico attento, prima di conoscenza, poi di approfondimento, di costruzione di un progetto didattico personalizzato e di orientamento per il futuro che prima e dopo l’esame ha dato dignità e reso a prezioso il diploma stesso. Tutto questo offerto a più di 1.000 allievi, attraverso una didattica moderna dove l’adulto-allievo è al centro: orari per serali e serali e luoghi, basti pensare al carcere, dove le esigenze di riscatto e nuove possibilità sono cogenti. Una visita al sito, rinnovato da poco www.cpia-asti.it è sufficiente per capire l’impegno verso il territorio e l’innovazione didattica, dal Protocollo di Intesa con 21 realtà tra comuni, consorzi, scuole e associazioni del territorio provinciale di Asti, ai progetti europei Petrarca e Scuola superiore serale Polis (….l’unico modo per prendere il diploma ad Asti). Fino allo scorso mancava però qualcosa di importante: una sede funzionale con spazi e attrezzature adeguate.   Recentemente, dopo aver accompagnato per anni adulti in difficoltà , futuri allievi, su per scale fatiscenti e aver conosciuto professori “di frontiera” innovatori ed esploratori tra mura scrostate, ho scoperto nella nuova sede l’ennesimo progetto/regalo del CPIA alla nostra città e alla provincia intera: il recupero funzionale e sapiente dell’ex caserma dei Vigili urbani. Un recupero iniziato dieci anni fa, dentro una visione strategica di città , finalizzato alla realizzazione di un incubatore di imprese giovanili, in rete con le diverse realtà formative e istituzionali. Questo significa che adesso la nostra Amministrazione, guidata dall’ideatore/promotore dell’allora piano strategico, può dare seguito a quanto progettato allora: un campus della formazione e della didattica, nel centro della città capoluogo che offre servizi a tutta la provincia, migliorando anche il piccolo “indotto” quotidiano del quartiere…. Asti che da città al servizio comincia a diventare città di servizi. Per questo non credo ci possano essere dubbi sulle proposte già sul tavolo del Sindaco e degli Assessorati competenti: tutta la struttura deve avere un’unica destinazione e chi sarà designato ad “abitarla” dovrà essere in grado di completare, investendo risorse e progettualità , il progetto del CPIA attraverso innovazione, laboratori, formazione e servizi. Una proposta: perchè non coinvolgere la rete di soggetti che fan parte della rete degli ex CTP Asti e Canelli (tra convenzioni e laboratori territoriali pare siano una 50) per decidere un piano strategico pubblico sulla formazione adulta e su un incubatore di inclusione? Diventerebbe un’esperienza unica in Piemonte, forse la prima a livello nazionale. Roberto Zanna
Roberto Zanna sul Centro Provinciale Istruzione Adulti
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