WP_20151010_009Dal momento che internet rappresenta sempre più il nostro mondo in quanto comunichiamo e dipendiamo dal web, è bene non dimenticare che ci riferiamo ad un mondo reale, e non virtuale come spesso viene definito; pertanto nell’adattarci alle nuove tecnologie è necessario tenere conto che siamo esposti a pericoli concreti durante la navigazione. Sabato scorso, 10 ottobre, il Centro Culturale San Secondo ha ospitato il secondo incontro del percorso “Per non cadere nella rete” organizzato  dall’Ufficio Comunicazioni Sociali-Diocesi di Asti e dal CSC (Centro Studi Cinematografici) di Roma, corso per insegnanti, giovani e adulti interessati a vederci più chiaro riguardo agli aspetti legali, giuridici, ai meccanismi di difesa, quindi  per acquisire una maggiore consapevolezza, durante l’utilizzo degli strumenti multimediali. L’assistente Capo della Polizia Postale e delle Comunicazioni – Sezione di Asti, Claudio Turetta, relatore del secondo dei quattro incontri formativi, ci ha messo in guardia sulla ancora scarsa alfabetizzazione digitale, che ora si cerca di arginare grazie al sempre maggior interesse da parte di scuola e famiglia. Descrivendo la situazione attuale del rapporto che ragazzi e adulti hanno con i media e la tecnologia è opportuno attenersi ad un’analisi su tre livelli: conoscenza, prima di tutto, consapevolezza e prevenzione. Per quanto riguarda i più giovani, essendo nati in un’era dominata da questi strumenti, hanno ben presente come si usino dal punto di vista pratico, ma forse sono ancora troppo ignari dei pericoli a cui sono esposti. Per loro, infatti è più facile incappare in errori considerando uno scherzo, pubblicare video, scrivere insulti, o fornire informazioni private con estrema leggerezza. In risposta a questo i genitori spesso non sanno come comportarsi, confidando in altre agenzie educative come la scuola o nelle autorità di controllo. Pertanto è estremamente importante il dialogo generazionale per instaurare un legame tra genitori e figli di apertura e sincerità. Dobbiamo infatti essere consci del fatto che nel momento in cui carichiamo del materiale in rete, di questo non siamo più padroni e quindi, oltre al rischio di violazione di privacy, ne è possibile un eventuale abuso da parte di sconosciuti: grazie ai social network e non solo, è semplice fornire materiale multimediale, ma è difficile poi toglierlo! Gli adulti, più consapevoli dei rischi nel fornire informazioni personali, spesso ”non sono pratici” con la tecnologia e per questo hanno difficoltà a guidare e proteggere i propri figli; inoltre tra i colori scintillanti di affari e opportunità che il web ci propone, non è sempre così facile individuare occasioni di inganno. Il relatore pertanto fornisce utili consigli anti-truffa, come non ricaricare le carte prepagate, utilizzare metodi di pagamento più sicuri per acquistare su internet (Paypal), prestare particolare attenzione ai siti su cui acquistiamo e diffidare da prezzi troppo bassi e infine essere molto cauti nel pagare anticipi, o rispondere a richieste di denaro mandando soldi, soprattutto se all’estero. In generale comunque è giusto entrare in questo mondo non con paura, ma con responsabilità e consapevolezza, tenendo conto che per prevenire sgradevoli sorprese, è necessario diffidare piuttosto che affidarsi poi al sistema “giustizia”. Elena Bosia