La memoria della Storia esce dagli archivi e prende la voce di ragazzini che si apprestano ad adottare partigiani e civili nicesi che hanno fatto la Resistenza. Un modo corale per non dimenticare. Settantuno anni dopo la Liberazione, 180 allievi dell’istituto comprensivo “Carlo Alberto Dalla Chiesa” (classi seconde e terze della scuola secondaria) sotto la regia dell’Israt studiano la seconda guerra mondiale e la Resistenza attraverso la toponomastica cittadina: vie e piazze che portano i nomi dei Martiri di Alessandria (cui è dedicato lo spazio su cui si affaccia il Municipio) o di Camillo Dal Pozzo, presidente della Giunta popolare della Repubblica partigiana dell’Alto Monferrato. Quando prenderanno il treno, i giovani si ricorderanno di Pasquale Bodriti, “Giaguaro”, caduto per difendere lo scalo ferroviario: c’è una lapide con la sua fotografia sul primo binario. Da queste storie, tracciate dal direttore dell’Israt Mario Renosio, i ragazzini imparano. Forse adotteranno anche Paolo Caruzzo e Lodovico Parodi, fatti prigionieri da fascisti e tedeschi in fuga verso Acqui: le ultime due vittime, messe al muro in via Roma, poco prima dell’arrivo dei partigiani, il pomeriggio del 24 aprile. Leggono la lapide, gli studenti, e scrivono sui quaderni perché c’è da annotare anche che, occupata la città , “i ribelli nicesi – spiega Renosio – parteciparono alla Liberazione di Acqui, il giorno dopo, e poi il 26 di Alessandria. Perché il 25 aprile è una data simbolica e in Piemonte la guerra è finita solo il 2 maggio”. Questo e altro le seconde A, B, C, D E e le terze A, B, D, E della “Carlo Alberto Dalla Chiesa” hanno ascoltato nelle due uscite per la città compiute nell’ultima settimana. Sulla lapide davanti al Municipio hanno visto i nomi dei trenta partigiani caduti, poi hanno camminato nelle vie del Ghetto ebraico, ricostruito in classe altre vicende leggendo documenti d’epoca e studiando le fotografie di chi ha fatto la storia della liberazione della città , senza dimenticare i 53 morti in guerra e gli altrettanti dispersi. Tra aprile e maggio le nove classi dovranno decidere, ognuna, quale personaggio della Resistenza adottare perché il 2 giugno le attende la presentazione pubblica della loro ricerca. Quest’ultima, che sfocerà nell’originale guida per turisti “Nizza in guerra”, entro fine anno sarà pubblicata on line sul sito della scuola a cura delle seconde classi, che nella sessione scolastica 2016-2017 concluderanno il percorso di studio sulla Resistenza a Vesime (mostra permanente interattiva sull’aeroporto partigiano). Prima della presentazione pubblica del 2 giugno altri due appuntamenti impegneranno i giovani: ad aprile l’incontro con l’Amministrazione Comunale sulla storia della città e per soffermarsi sui documenti dell’Archivio riguardanti la comunità ebraica e la lotta di Liberazione; a maggio la visita alla Casa della Memoria di Vinchio. Un lungo percorso dentro episodi, date e luoghi sotto la guida dell’Israt e con il sostegno dei docenti di Lettere Daniela Benazzo, Alma Biagioni, Gabriella Bianco, Stefano Biasiucci, Claudio Camera, Angela Firino, Mara Ghiglino, Lorenza Parodi, Adelia Vonini. Testato lo scorso anno con le terze, il progetto sulla “toponomastica della Liberazione” è stato ora affinato e si appresta a prendere definitivamente forma.
Nove classi di ragazzini nicesi adottano i personaggi che hanno fatto la Resistenza
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