La Corte Europea per i Diritti Umani di Strasburgo ha condannato l’Italia per un caso di tortura avvenuto nel carcere di Quarto.
Parliamo di cinque guardie carcerarie che nel 2004 avvrebbero torturato due detenuti, Andrea Cirino e Claudio Renne.
Gli agenti della penitenziaria erano stati processati ma, secondo la Corte Europea, non puniti regolarmente a causa della mancanza di leggi adeguate (il reato di tortura non è contemplato ndr).
Strasburgo ha quindi stabilito che lo Stato dovrà versare 80 ila euro per danni morali a Cirino e alla figlia di Renne, morto in carcere lo scorso anno.
“A giudizio della Corte, i giudici nazionali hanno fatto un vero e proprio sforzo per stabilire i fatti e per individuare gli individui responsabili del trattamento inflitto ai ricorrenti – si legge nella sentenza -. Tuttavia, tali corti avevano concluso che, ai sensi della normativa italiana in vigore, non esisteva alcuna disposizione giuridica che consentisse loro di classificare il trattamento in questione come tortura. Avevano dovuto rivolgersi ad altre disposizioni del codice penale, che erano soggette a periodi di prescrizione legali”.
Gravi le ricostruzioni di cosa i detenuti avevano subito: da giorni di completo isolamento in celle prive di vetri dove erano lasciati nudi a soprusi fisici.
In tribunale si era parlato di abuso di autorità e lesioni, non di torture, , come aveva precisato l’associazione Antigone che si occupa dei diritti dei detenuti e che si era costituita parte civile.
Abusi in carcere ad Asti. Per la Corte di Strasburgo fu tortura
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