Nelle scorse settimane, i poliziotti della Sezione della Squadra Mobile di Asti ha arrestato due ragazzi di 22 anni di etnia sinti accusati uno di violenza sessuale su una donna, l’altro di aver reso false informazioni al pubblico ministero.

Le indagini sono cominciate ad agosto 2020, quando una volante della Polizia era intervenuta nelle prime ore della mattina per la segnalazione, giunta al numero di emergenza, di un’abbondante pozza di sangue nell’androne di un palazzo. Seguendo le tracce di sangue gli agenti sono risaliti a una donna che viveva all’interno di un appartamento. La donna ancora visibilmente scossa ha raccontato agli agenti di essere stata appena violentata. Così è stato attivato il 118 che l’ha portata in ospedale dove , viste le profonde lacerazioni, è stata sottoposta a un intervento chirurgico.

Ovviamente sono scattate subito le indagini della squadra mobile che ha lavorato assieme alla polizia scientifica, coordinati dalla procura di Asti.

“L’evolversi dell’attività investigativa, durante le varie fasi dell’indagine, ha evidenziato una serie di depistaggi particolarmente difficili da penetrare, ma ciononostante, la bontà degli elementi investigativi raccolti dagli investigatori, consentivano di acquisire numerosi ed importanti fonti di prova”, spiegano dalla questura.

Oltre alle tradizionali indagini sono state avviate anche attività di natura tecnica e di natura scientifica, raccogliendo materiali biologici che, grazie all’estrazione del Dna, hanno corroborato tutti gli altri elementi raccolti a carico dell’indiziato, V.J.. Quest’ultimo, grazie a tutti gli accertamenti svolti, è stato ritenuto gravemente indiziato di aver compiuto la violenza sessuale al termine di una festa. Una violenza brutale messa in atto con un oggetto tagliente, come dimostrano le lesioni riportate dalla vittima.

Il presunto violentatore e l’amico sono stati rintracciati dalla squadra mobile e poi arrestati. Il primo di trova nella casa circondariale di Torino, mentre il secondo è agli arresti domiciliari.