Nella mattinata del 15 dicembre i poliziotti, della Squadra Mobile di Asti, in esecuzione di ordinanza di applicazione della misura cautelare in carcere, hanno arrestato due uomini ritenuti responsabili del furto di un computer all’interno di un’associaizone di asti.

in arresto P.F. classe 75’ e DR. M. classe 69’, in quanto indagati per la commissione, in concorso tra loro, di due furti di biciclette ed un furto in abitazione, nonché, il solo P., anche del furto di un PC all’interno di un’associazione cittadina. 

Tutto è cominciato il 24 settembre scorso, quando la madre di un ragazzino minorenne si era presentata in questura denunciando un furto di una bicicletta che lo studente aveva parcheggiato non lontano dalla scuola da lui frequentata.

Immediatamente, gli investigatori della Sezione reati contro il Patrimonio della Squadra Mobile, hanno cominciato a indagare; un’indagine che si è fin da subito legata a un altro furto, quello di un computer rubato all’interno di un’associazione, denunciato dal referente dello stesso circolo.

Qualche giorno dopo, il 9 ottobre, in Questura, è stata presentata un’ennesima denuncia per il furto di due biciclette, del valore complessivo di euro 5.000, avvenuto nel cortile aziendale: i ladri avevano infranto il finestrino dell’autovettura dove erano custodite. Qualche settimana dopo, il 6 novembre, è stata raccolta un’altra denuncia per un furto avvenuto all’interno di un’abitazione, in cui i soggetti erano entrati facendo uso delle chiavi di accesso della porta blindata lasciate all’interno di un autoveicolo dal quale erano state asportate in epoca antecedente; nell’occasione, erano stati asportati alcuni beni tra cui due televisori, un pc ed alcuni monili.

Gli Agenti della Squadra Mobile hanno analizzato tutte le registrazioni delle telecamere di videosorveglianza potenzialmente utili facendo emergere i primi seri indizi a carico dei sospettati, P.F, classe ’75, e DR.M classe ’69. Infatti, nel corso del primo episodio, i due sono stati immortalati dalle telecamere proprio mentre uno svolgeva il ruolo di “palo” l’altro, con l’aiuto di un grosso tronchese, tagliava la catena di una bicicletta, dandosi poi alla fuga con la bicicletta stessa. Nel secondo episodio del 29 settembre, al contrario, era stato individuato solo uno dei due, il 46enne, che si era introdotto all’interno della sede di un’associazione portando via il famoso computer. Durante il terzo episodio, sempre grazie all’attenta analisi delle immagini di videosorveglianza, i due sono stati ripresi mentre entravano all’interno del cortile di un’azienda, uscendone poi dopo qualche minuto in sella a due biciclette. Nel corso del quarto furto commesso in abitazione, ancora una volta sono state le telecamere dei proprietari di casa a sorprenderli proprio all’interno dell’abitazione.

Grazie alle perquisizioni successivamente svolte a carico degli indagati,  tra i vari beni trovati in loro possesso, sono state individuate alcune chiavi di proprietà delle vittime, nonché il libretto di circolazione dell’auto di queste ultime.

Sulla scorta dei complessivi esiti dell’attività investigativa, la Procura della Repubblica, valutando la sussistenza di specifiche esigenze cautelari, consistenti nel rischio di ricaduta nel delitto, ha chiesto e ottenuto dal Gip l’applicazione della custodia cautelare in carcere.

Gli uomini sono stati rintracciati dal personale della Squadra Mobile nella mattinata di mercoledì scorso e dopo la redazione degli atti di rito, sono stati associati presso la locale Casa di Reclusione, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.