L’adunata degli alpini che per tre giorni ha animato Asti non è stata solo un bel ricordo da portarsi a casa. Almeno non per tutti. C’è chi infatti per colpa della solite “mele marce” ha vissuto momenti amari, di paura e che oggi lancia un appello a tutti gli astigiani e alle penne nere d’Italia: “Aiutatemi a ritrovare il mio IPad Air, lì ci sono tutti i miei appunti di università e i miei dati personali”. Mattia Locatelli, giovane bergamasco che sabato scorso era arrivato in città per la grande festa alpina, ci racconta la sua disavventura. “Domenica mattina alle 7.30 mi trovavo da solo per le vie del centro, ormai molto silenziose visto che molti saranno stati a letto dopo aver fatto festa la sera prima – spiega il ragazzo -. Non sapevo che strada fare per tornare alla macchina e quindi decido di chiedere consiglio a due ragazzi, con accento meridionale in una macchina piccola e grigia, probabilmente una Peugeot”. Gli sconosciuti inizialmente si sono mostrati cordiali ma non appena hanno notato che in mano aveva un ipad di ultima generazione la musica è cambiata. “Mi hanno sferrato dei violenti pugni allo sterno e mi hanno derubato – racconta ancora Mattia -, poi sono ripartiti a tutta velocità in auto”. Denuncia sporta, cinque  giorni di collare e molte ore spese a raccontare l’accaduto a polizia e carabinieri. Questa l’adunata astigiana del giovane lombardo. La speranza di ritrovare l’ipad è molto bassa, ma Mattia è fiducioso. 
Nella notte successiva alla rapina, il gps del dispositivo ha localizzato il tablet in via Cavour. Mattia nonostante queste preziose informazioni, non è riuscito a recuperarlo. Per questo si rivolge agli astigiani: “Per favore aiutatemi a ritrovare il mio Ipad, su quello ci sono gli appunti di due anni di università e tutte le mie cose e i miei dati”. Foto di repertorio