Tre furti due in casa nel giro di una mezz’ora, l’altro nella canonica della Chiesa di San Vincenzo. Siamo a San Damiano ed è ottobre. In azione c’è una banda composta da tre nomadi  sinti che vivono nel campo del paese. I carabinieri della compagnia di Villanova, però, sono già sulle loro tracce, merito di una segnalazione su “un’auto sospetta” arrivata già settimane prima. Così l’indagine è lampo. I militari in poche settimane riescono a collegare i tre agli altrettanti furti, fino agli arresti avvenuti questa mattina. A carico dei sinti, due donne di 53 e 42 anni, e un uomo di 27enne (tutti in carcere in attesa di rispondere alle domande del gip) c’è l’accusa di furto. Tre episodi quelli accertati fino ad ora, ma le indagini non sono chiuse. “Abbiamo applicato le misure cautelari per interrompere l’azione criminosa, ma gli accertamenti stanno continuando”, ha commentato il comandante provinciale dei carabinieri Pierantonio Breda.

I furti

I furti sono avvenuti a ottobre. “Hanno colpito obiettivi facili, agendo in una manciata di minuti. Non cercavano il bottino, ma piuttosto qualcosa da rubare in poco tempo”, ha spiegato il capitano Chiara Masselli, comandante della compagnia di Villanova. La mattina dell’8 ottobre, giorno di mercato a San Damiano, si sono infilati nelle due abitazioni mentre i proprietari erano fuori. In un caso si sono portati via delle fedi, quelle del matrimonio e quelle del marito che se l’era tolta per lavoro, gioielli e catenine. Nell’altro hanno rubato anche una medaglia che l’Avis regala agli storici donatori. Razzie avvenute nella stessa zona nell’arco di neppure mezz’ora. Il 23 ottobre invece hanno compiuto il furto in canonica, mentre il parroco stava celebrando un funerale. Lì si sono impossessati di una busta contenente 750 euro destinati alle missioni.

La banda

Da quell’ultimo furto sono passate poche settimane e i carabinieri sono riusciti a rintracciare i ladri. “Non si tratta di una banda strutturata, ma certo attenta – ha spiegato il  comandante -. Fra loro non usavano telefoni per parlarsi ma ricetrasmittenti, giravano su una Fiat 16 grigia e nei colpi erano interscambiabili, c’era chi entrava e chi faceva da palo”. L’unica certezza è che hanno compiuto furti per così dire “facili” colpendo abitazioni senza sistemi di sicurezza e “lavorando” il più velocemente possibile.

La segnalazione

“Questa indagine sottolinea come sia importante la collaborazione della cittadinanza”, ha continuato ancora Breda.
Tutto infatti è partito dalla segnalazione di un cittadino e questo sottolinea come ci sia sempre più necessità di collaborazione fra forze dell’ordine e cittadini attivi di “occhi virtuosi sul territorio”, come li ha definiti il comandante.