Lo stabile di via Capuana è stato sgomberato, le idee non si sgobrano“. Queste le parole che si leggono sul comunicato stampa firmato dal collettivo delle Pecore Nere dopo l’irruzione di ieri, martedì, da parte della polizia. I ragazzi questo pomeriggio si ritroveranno davanti al Comune per presidio per chiedere l’incontro con il sindaco Galvagno. “Il collettivo si è impegnato a ripulire e bonificare uno stabile in abbandono dal 1995 – si legge nel comunicato stampa delle Pecore Nere – per realizzarvi una serie di progetti sociali e culturali da offrire a tutta la cittadinanza: una biblioteca e una sala studio non sarebbero state utili? Una sala prove, una palestra ed un internet point a prezzi popolari non sarebbero state utili? Un polo di informazione alternativa non sarebbe stato utile? Un laboratorio artistico gratuitamente aperto a tutti non sarebbe stato utile? Un centro di prima accoglienza e di permanenza temporanea per gli sfrattati non sarebbe stato utile? Le istituzioni ci hanno impedito di realizzare i nostri progetti, ci hanno impedito di offrire servizi alla cittadinanza, ci hanno impedito di essere liberi. Dopo tre settimane di silenzio dell’amministrazione comunale è avvenuto, senza alcun preavviso, lo sgombero, con uno schieramento di forze sproporzionato all’azione (un centinaio di poliziotti per otto ragazzi) e con una violenza morale mai vista in questa città. La lotta è appena cominciata. Sappiamo cosa vogliamo e sappiamo come ottenerlo. Siamo sicuri delle nostre posizioni, siamo sicuri che ogni città ha bisogno di almeno un centro sociale“.