Nei giorni scorsi, nella Sala delle Colonne della Biblioteca Astense Giorgio Faletti, il Rotary Club Asti ha ricordato la figura di Enrico Sereno Argenta, noto avvocato astigiano scomparso nello scorso mese di dicembre ad 88 anni di età, per circa quarant’anni socio del sodalizio.

Erano presenti i figli, Costanza e Francesco.

Il presidente del club, Luigi Florio, ha ripercorso il prestigioso curriculum dello scomparso, che lo ha visto ricoprire, tra gli altri, i ruoli di giudice conciliatore, di presidente dell’Ordine degli Avvocati e di presidente della Fondazione Giovanni Torta, ed ha ricordato le sue doti di grande competenza e correttezza professionale, in piena aderenza – ha sottolineato – con i valori rotariani.

Concetti ripresi da Ferruccio Rattazzi, che oltre a evidenziare le rilevanti capacità professionali dello scomparso collega, ha messo in risalto il suo interesse per la storia, specie per quella locale, per le arti figurative e per la natura.

In merito all’attaccamento di Enrico Sereno Argenta ad Asti e al suo territorio, la direttrice della Biblioteca, Donatella Gnetti, ha ricordato come nel 1980 egli si sia fatto promotore di un premio, dedicato alla memoria del suo antenato Celestino Argenta, riservato a tesi di laurea incentrate sull’astigiano, premio che in trent’anni ha permesso alla Biblioteca di mettere insieme un patrimonio di circa ottocento tesi sui più diversi aspetti della storia e dell’attualità locale.

È stata infine data lettura di una lettera, di circa un anno fa, indirizzata da Sereno Argenta al Comune di Asti, in cui lo scomparso perorava il ripristino, presso il cimitero urbano, della tomba in rovina di Edoardo Giovanelli, che tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento fu per circa trent’anni deputato giolittiano del Collegio di Asti; il Rotary Club ha assicurato il suo interessamento alla questione – che non risulta ad oggi risolta – presso il sindaco di Asti.