È “L’angelo di Monaco” di Fabiano Massimi, edito da Longanesi, il romanzo vincitore della dodicesima edizione del Premio Asti d’Appello. Un’edizione che, nonostante il periodo difficile che stiamo vivendo, il Consiglio Direttivo ha fortemente voluto e che, con ottimi riscontri di pubblico, si è tenuta dal Teatro Alfieri in diretta streaming su Facebook e YouTube, con la conduzione di Chiara Buratti e Massimo Cotto. Il libro di Massimi è stato votato all’unanimità dalla giuria togata e da quella popolare. Questa la motivazione letta sul palco dal presidente dell’associazione Premio Asti d’Appello Stefano Bertone: “Una storia drammatica, vera, documentata da libri e rievocazioni, trasformata abilmente e in modo trasparente in un romanzo poliziesco che racconta in modo avvincente una vicenda che non è soltanto tedesca perché parla delle origini del nazismo. Un affresco storico narrato e descritto attraverso le personalità dei protagonisti molto ben delineate. È una forma interessante di romanzo storico”. “L’angelo di Monaco” è un thriller, sullo sfondo di una Repubblica di Weimar moribonda, in cui si avvertono tutti i presagi della tragedia nazista, in miracoloso equilibrio tra inoppugnabile realtà storica e avvincente finzione, un viaggio all’inseguimento di uno scampolo di verità in grado, forse, di restituire dignità alla prima, vera vittima della propaganda nazista: la giovane e innocente Geli Raubal. Il commissario Sigfried Sauer è chiamato con urgenza in un appartamento signorile di Prinzregentenplatz, dove la ventiduenne Angela Raubal, detta Geli, è stata ritrovata senza vita nella sua stanza chiusa a chiave. Accanto al suo corpo esanime c’è una rivoltella: tutto fa pensare che si tratti di un suicidio. Geli, però, non è una ragazza qualunque, e l’appartamento in cui viveva ed è morta, così come la rivoltella che ha sparato il colpo fatale, non appartengono a un uomo qualunque: il suo tutore legale è “zio Alf”, noto al resto della Germania come Adolf Hitler, il politico più chiacchierato del momento… Fabiano Massimi è nato a Modena nel 1977. Laureato in Filosofia tra Bologna e Manchester, bibliotecario alla Biblioteca Delfini di Modena, da anni lavora come consulente per alcune tra le maggiori case editrici italiane. “L’angelo di Monaco” è stato l’esordio italiano più venduto alla Fiera di Londra 2019. All’autore, oltre al premio di 5 mila euro, essendo risultato anche il più votato dalla giuria popolare, è andata un’esclusiva penna stilografica Aurora Hastil. A tutti gli altri scrittori partecipanti verrà fatto omaggio di una prestigiosa penna Aurora. Il Premio Asti d’Appello 2020 è stato possibile grazie al sostegno di Comune di Asti, Regione Piemonte, Aurora Pen, Farmacia Baronciani e Saclà, e al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Torino. Il video della finale resta disponibile sul profilo Facebook del Premio (www.facebook.com/astidappello) e su YouTube. Per informazioni www.premioastidappello.org
A Fabiano Massimi il Premio Asti d’Appello 2020
cultura
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