È appena tornata da Istanbul dopo aver viaggiato per l’Europa in lungo e in largo, ma Marialuisa Ferraro insiste a dirci che non ha ancora trovato ciò che sta cercando. E prende a prestito il titolo di una canzone degli U2, “But I stil haven’t found what I’m looking for” per intitolare la personale che si terrà a partire da giovedì 13 gennaio alle 21 al Diavolo Rosso di piazza San Martino ad Asti.
Non ha ancora trovato quello che sto cercando e lo spiega tra le foglie di edera che colorano i muri in paramano delle case dublinesi, tra la porta rossa e la porta blu, tra la terra battuta e il cielo azzurro dell’arena di Siviglia, il ghirigoro malinconico di un lampione veneziano scelto dai piccioni per una riunione di condominio.
Lo ribadisce soffermandosi sul dettaglio delle maglie di una pesante catena, o di due mani nervose che stringono un rosario.
Osservando con calma il profilo in pietra bianca e mattoni di San Nazario in una giornata nuvolosa, oppure con una vena di rabbia, mostrando il cuore ferito di una fragola.
Di sicuro Marialuisa Ferraro ha trovato nella fotografia un linguaggio che le consente di catturare lo sguardo dell’osservatore e portarlo al centro dell’immagine, indirizzandolo dentro a un pensiero, in una suggestione.
Nel campo cieco della foto restano, come una cornice, le altre passioni di Marialuisa: musica e parole per chi le sa vedere, per chi la conosce, per chi la sa ascoltare.

MN